DI SEGUITO LA NOTA DELLA COMPAGNIA TEATRALE “SCENA NUDA”
LOCRI – Un ombrellone, un telo da mare e tanta, tantissima crema solare. Questo lo spazio scenico di “Anidride Carbonica”, storia che esalta il mito rendendolo un po’ più umano. Oltre settecento occhi, tutti puntati su un proscenio surreale e suggestivo: il Teatro Greco Romano di Locri Epizefiri che in occasione della tappa del Festival Miti Contemporanei fa letteralmente registrare il sold out.
Un luogo mitico che, come d’incanto, riaffiora dagli abissi del tempo popolandosi come in una autentica Agorà. Un concetto quello della partecipazione pubblica, intesa alla greca, per una sera applicato anche al Teatro, allo spettacolo. Giovani e meno giovani, appassionati e semplici curiosi, tutti assiepati tra i resti della gloriosa civiltà ellenica. Tutti rapiti dalla performance di Teresa Timpano che in Anidride Carbonica, spettacolo appunto andato in scena a Locri in anteprima nazionale, veste i panni di una Antigone “contemporanea”, in costume da bagno, riscrittura scenica del mito sofocleo.
Una spiritualità, quella dell’Antigone nella versione del drammaturgo Mauro Santopietro, che tra una filastrocca e l’altra, tra le citazioni del testo nell’idioma originale e le innovazioni introdotte, fanno entrare in media res il pubblico nel dramma della “donna ribelle” post mortem.
« Un pugno in faccia ai venti » che è stata la conclusione di una giornata intensissima, in cui la Locride ha saputo dimostrare tutto il suo amore verso il teatro: alle 19 sono stati 150 i bambini al Teatro Ragazzi diretto da Enzo dé Liguoro che ha interpretato La favola di Enea e Didone; alle porte dello spettacolo la scultrice Stefania Pennacchio ha presentato alcune delle sue opere che, al suo stesso dire, « raccontano parte del nostro futuro »; statue che rappresenteranno l’Italia all’esposizione internazionale di Montecarlo. Poi magistrale interpretazione di Antonio Salines e del suo Tiresia, che con voce foca e straziante ha lanciato un grido di allarme alle coscienze per preparare l’humus all’anteprima nazionale di Anidride Carbonica.
Il resto lo ha fatto una straordinaria Teresa Timpano che con una struggente interpretazione, velata da un’amara ironia, che tra il mito, il costume e la società ha saputo racchiudere disparati canali di riflessione. Filippo Gessi, regista dell’opera, ha interpretato Polinice, morto che non parla, ma boccheggia la sua bionda in riva al fosso. Una rincorsa quella di Antigone alla felicità vera, stretta nel sudario della sua condanna, che però attraverso il sacrificio per amore del fratello si accorge di poter trattenere tutta l’energia della vita anche dopo il passaggio nell’al di là. In fondo « della vita ci resteranno solo i sogni », commenta la protagonista del monologo, che si chiude con paletta e secchiello a fare i castelli di sabbia, come da bambini.
Stasera si bissa col grande teatro, infatti, in esclusiva per Miti Contemporanei, riaprirà le porte il Museo Internazionale della Magna Grecia, che dalle 21.45 ospiterà “Hanno tutti ragione”, spettacolo con Iaia Forte, tratto dall’omonimo romanzo del regista Paolo Sorrentino.