di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Accadono ancora certe cose, nel 2015. Sono anni che si conosce la pericolosità dell’amianto e dei suoi derivati, eppure c’è ancora chi se ne frega dell’ambiente, della salute pubblica e della salubrità di terreno e acqua (compresa quella marina) e abbandona lastre di eternit a due passi dal mare, nella sponda locrese del torrente Novito, dove inizia la pista ciclopedonale che, quando la fiumara è secca nei mesi estivi, diventa la via privilegiata per congiungere i comuni di Locri e Siderno.
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La foto è stata ritratta stamattina, ma le lastre sono lì da qualche giorno.
Lo sanno le centinaia di podisti, marciatori e ciclisti che ogni giorno percorrono quella viuzza alla ricerca del benessere psicofisico, e devono destreggiarsi per evitare il contatto con quei rifiuti così nocivi e seminascosti dai canneti selvatici.
Non osiamo immaginare cosa possa accadere nei giorni di pioggia particolarmente intensa, quando l’acqua piovana scorre sulle lastre di eternit e finisce nel torrente Novito che, a sua volta, sfocia nel mare, distante poche decine di metri.
Ecco perché la nostra diventa un’autentica denuncia.
Denuncia dell’inciviltà di chi ha abbandonato le lastre di eternit e appello alle autorità affinché questo scempio venga rimosso prima possibile.