R. & P.
Con la mostra “Cecco Mariniello: le dimore del mito”, che sarà inaugurata mercoledì 12 luglio, alle ore 20.00, la galleria Arkè di Locri aggiunge un altro tassello alla rassegna “Mitica”, curata da Marò D’Agostino, che propone attraverso i linguaggi dell’arte, dalla fotografia alla performance, dalla musica alla pittura – come stavolta – una ricerca insolita e colta in un mondo di fascinazione e di simboli.
L’evento è realizzato in stretta collaborazione con “Exfabbricadellebambole” di Milano che ha prodotto anche il catalogo della mostra.
Cecco Marinella ha lavorato per svariati decenni per l’editoria e ha sviluppato la sua attività pittorica dal 2000; vanta un importante curriculum come illustratore e collaborazioni con importanti riviste. Lo spazio delle rappresentazioni dell’artista toscano è prospettico e l’ispirazione gioca di volta in volta con la memoria individuale e con il mito, con la metafisica e con il grottesco evocando suggestioni della grande tradizione del Novecento figurativo italiano, filtrate da una sensibilità contemporanea e da una poetica che abita gli spazi, inselvatichiti e fertili, aperti tra l’antico e il moderno.
«In Cecco Mariniello c’è il gusto e la ricerca della narrazione e della poesia estraniata dal tempo, come in un’attesa metafisica in cui l’attimo presente rimane sospeso e si dilata, rendendo ogni punto di riferimento incerto, ambiguo e remoto ⎼ la definisce Luca Tendina nella presentazione in catalogo ⎼ Di questi indizi si compone il mondo immaginario di Cecco, dove all’apparire di un elemento c’è la sparizione delle certezze che potrebbero circoscrivere la scena. La sua pittura contempla enigmi e l’incessante presenza di una vita invisibile, nascosta e prodigiosa, anche la figura umana è sospesa e sembra aspettare l’evolversi dei fatti».
La mostra rimarrà aperta fino al 28 agosto.