DAL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE DI LOCRI FRANCESCA CREA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
LOCRI – Organi di stampa locale hanno dato in questi giorni ampio risalto alla questione della rideterminazione della dotazione organica del Comune di Locri, ponendo in evidenza le posizioni di quanti a vario titolo hanno ritenuto dover rilasciare pubblicamente dichiarazioni e valutazioni. Non ci si può pertanto esimere dall’intervenire, per puntualizzare alcune questioni, note invero già da tempo, ma che solo ora trovano una così vasta eco.
Che il Comune di Locri versasse in una condizione drammatica dal punto di vista economico-finanziario, è noto da tempo. Che la Relazione di verifica economico-finanziaria disposta dai Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica del MEF, prima, e la Corte dei Conti, Sezione di Controllo, poi, avessero evidenziato, non una semplice o temporanea criticità finanziaria, ma una condizione di deficit strutturale di bilancio del Comune, tanto da poter condurre l’Ente al dissesto, era altrettanto noto. Che ci si sia in seguito determinati, in chiara ed evidente attenzione alle ripercussioni sociali ed economiche per la comunità locale, non già al dissesto, ma all’accesso al Fondo di rotazione e quindi alla proposta del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale previsto dall’art. 243 bis del TUEL, è decisione essa stessa nota a tutti ed è ancora vivo e presente il plauso pubblico tributato alla scrivente. Al riguardo, non si riesce a comprendere come, ora, a distanza di così poco tempo, non ci si rammenti più degli adempimenti obbligatori cui il Comune è tenuto per legge. L’art, 243 bis, infatti, al comma 8, lettera g), testualmente recita: “…può…accedere al Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali di cui all’articolo 243 ter, a condizione che si sia avvalso della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima prevista dalla lettera a), che abbia previsto l’impegno ad alienare i beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell’ente e che abbia provveduto alla rideterminazione della dotazione organica ai sensi dell’articolo 259, comma 6,…”. Quest’ultimo articolo stabilisce, in via obbligatoria, che “L’ente locale, ugualmente ai fini della riduzione delle spese, ridetermina la dotazione organica dichiarando eccedente il personale comunque in servizio in sovrannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione di cui all’articolo 263, comma 2, fermo restando l’obbligo di accertare le compatibilità di bilancio…”. Nessun dubbio, dunque, sulla obbligatorietà del provvedimento in parola, sulle cui modalità attuative non poteva non incidere la procedura di stabilizzazione di 43 lavoratori LSU/LPU, effettuata nell’anno 2009, che, se considerata illegittima e quindi nulla ex tunc – come è dato desumere dalla Relazione di Verifica amministrativo-contabile del MEF – avrebbe comportato un significativo svuotamento della D.O. del Comune di Locri con conseguente riduzione già a monte della spesa corrente del personale. È stata proprio la consapevolezza del dramma umano e sociale che ne sarebbe derivato, a spingere la scrivente a disporre ulteriori approfondimenti, conclusi i quali solo ora si è reso possibile optare più che sulla drastica procedura di licenziamento, su una autonoma e più confacente procedura di rideterminazione della dotazione organica vigente, pur nel contesto del quadro normativo delineato dal citato art. 243 bis del TUEL. Per completezza di informazione, si segnala che il 22 aprile u.s. l’Ufficio del Ministero dell’interno preposto all’istruttoria del Piano di riequilibrio ha chiesto, a pena di decadenza, l’invio “con urgenza” della deliberazione di rideterminazione organica, condizione questa ineludibile per la sua approvazione. E’, dunque, in relazione alle vicende su richiamate che la scrivente si è vista costretta ad attivare, con ogni urgenza, appunto, la procedura di rideterminazione della dotazione organica, in rigorosa applicazione dell’art. 6 del vigente CCNL, che per la fattispecie prevede testualmente “…in caso di urgenza (si tratta della procedura di consultazione) il termine è fissato in cinque giorni. Decorso il termine, l’ente si attiva autonomamente nella materie oggetto di consultazione…la concertazione si svolge in appositi incontri che iniziano entro il quarto giorno dalla data di ricezione della richiesta…”. La richiesta di concertazione è pervenuta – lo si evidenzia – da parte della UIL FPL il 2 maggio u.s. Su quanto precede si ritiene sia superfluo insistere oltre. Altri interventi riportati sugli organi di stampa locale entrano nel merito dei criteri e dei principi, cui si è fatto riferimento nel succitata rideterminazione della dotazione organica dell’Ente. In proposito, pur invitando tutti ad una attenta e non frettolosa lettura delle deliberazioni assunte, basti qui evidenziare che dette scelte non potevano che ispirarsi, e in modo stringente, alla necessità di potenziamento delle attività maggiormente in grado di ricondurre l’Ente ad un duraturo e stabile equilibrio economico-finanziario. Il riferimento è ai settore tecnici e finanziari dell’Ente, snodi nevralgici e strategici ai fini del riequilibrio, nel cui ambito si è inteso favorire forme di internalizzazione di servizi, sul fronte della spesa, e di rifunzionalizzazione degli uffici di accertamento e riscossione dei tributi, su quello dell’entrata. Che tale finalità potesse essere raggiunta con la riconversione di categorie esecutive di natura genericamente amministrativa a favore di profili tecnici risulta di lapalissiana evidenza. E’ del tutto pacifico che la nuova dotazione organica dell’Ente sia assolutamente perfezionabile, ma si ritiene, alla luce delle precedenti considerazioni, che essa sia al momento congrua rispetto alle attuali condizioni di deficit strutturale del Comune di Locri, condizioni, queste che la scrivente ha purtroppo dovuto registrare, con profondo e sincero rammarico, fin dal suo primo insediamento quale Commissario Prefettizio il 6 novembre 2012.