di Gianluca Albanese
LOCRI – Nel sostanziale deserto di rappresentatività dell’organizzazione giovanile del Partito Democratico nella ionica reggina, rappresentano un’oasi ben salda dal 2015. Ci riferiamo al circolo locrese dei Giovani Democratici, l’unico rimasto in piedi tra la Locride e la Grecanica e che, con i suoi oltre 20 tesserati, va ad innervare il tessuto dell’assemblea di circolo cittadino del Pd.
Con tutta probabilità ne dovrà tenere conto chi sarà eletto alla segreteria provinciale del partito, visto che i circoli dei Gd, a livello provinciale e regionale sono pochissimi, tanto che non di rado capita che quando si riuniscono i vertici calabresi dell’organizzazione, su 25 presenti 10 arrivano da Locri. Insomma, dal “modello Locri” del circolo Gd potrebbe arrivare un esempio da seguire per la ricostruzione dell’organizzazione giovanile in tutto il territorio metropolitano, perché basato su una militanza “old style” fatta di proselitismo tutto l’anno, affissione dei manifesti, supporto logistico e materiale alle iniziative del circolo del Pd senza indulgere a quel rampantismo emerso in alcune esperienze passate in cui l’organizzazione è apparsa ai più come un trampolino di lancio verso ben più importanti lidi.
La pensa così Domenico Chianese, laureando in medicina alle prese coi tirocini finali, che da quando è stato eletto segretario cittadino dei Gd di Locri non ha mai abbandonato il timone della struttura, essendo stato confermato in ogni occasione congressuale.
“Siamo rimasti gli unici in zona – esordisce – ma non ci scoraggiamo. Ci dispiace che altre realtà come quelle di Gioiosa Ionica, Marina di Gioiosa e Bovalino siano venute meno negli anni, così come altri circoli fuori comprensorio. Però, da un lato – continua Chianese – ci inorgoglisce il fatto che siamo il riferimento diretto per ogni iniziativa dei Gd nazionali che quando devono organizzare qualcosa si rivolgono alla struttura di Reggio Calabria che, ogni volta, li indirizza sul circolo di Locri che è il più presente e numeroso”.
Un impegno, il loro, che va nel doppio binario dell’attività propria dei Gd, specie nei dibattiti on line (cosiddetti “Bar Gd”) che permettono agli studenti e ai lavoratori fuori sede di rimanere attivi e legati alla vita del circolo locrese, e sia nel partito, in cui non disdegnano di mettere a disposizione la loro attitudine a curare gli aspetti organizzativi.
Dunque, come guardano all’imminente stagione dei congressi provinciali e di circolo del Partito Democratico?
Chianese non ha dubbi: “come chi ha a cuore la dialettica interna e la massima partecipazione di tutti i tesserati. Abbiamo capito che cercare di accordarsi prima su un unico nome per la segreteria sperando che il giorno dopo l’elezione si vada tutti nella stessa direzione può non giovare al bene del circolo. Quindi, ben venga il congresso vero, fatto di mozioni e di candidature che si confrontano e si misurano col voto dei tesserati. In maniera aperta, leale e senza soluzioni preconfezionate”.
Idee chiare, dunque. Di chi è abituato a resistere, specie in un contesto cittadino in cui la destra è ovunque: nei palazzi istituzionali, nelle associazioni identitarie e nelle organizzazioni giovanili come quella di FdI, ben radicata nel territorio.
Ma a democrazia interna i Gd come sono messi, visto che dal 2015 hanno lo stesso segretario?
Chianese premette che “per la verità stiamo aspettando il congresso nazionale e, a cascata, quelli regionali e territoriali per poter rieleggere gli organismi interni e io sarò il primo a farmi da parte dopo tutti questi anni e ad agevolare gli altri ragazzi del direttivo, a cominciare dal mio attuale vice Nicola Arcidiacono. L’importante è che il circolo mostri sempre questa vitalità e sappia coinvolgere un numero crescente di giovani nell’impegno politico”.