di Redazione
LOCRI – Mancano tre giorni alla messa in scena della “Lisistrata” di Aristofane, che sarà proposta quest’anno da alunni e docenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore ” Oliveti – Panetta ” di Locri partecipanti allo storico progetto “Gruppo Teatro”. La rappresentazione si terrà infatti giorno 9 giugno, alle ore 20.30, presso il Palazzo della Cultura di Locri e si prevede una grande partecipazione di pubblico. La trama della commedia può essere sintetizzata nel celebre proverbio latino: “si vis pacem, para bellum”, ovvero “armati e combatti, se desideri avere la pace”. La trama, velocissima, ruota intorno a una vera lotta, che sovverte l’ordine costituito, e tutto ha avvio dall’idea di Lisistrata, la protagonista. Il personaggio dal nome parlante, “colei che scioglie gli eserciti”, organizza infatti il più originale sciopero che si sia immaginato nella storia: lo sciopero dell’amore. Lisistrata incarna aspetti molto inquietanti, in un’ottica misogina, del femminile: l’autonomia di azione e di scelta, l’uso del potere seduttivo per dirigere la condotta maschile.
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Eppure questa commedia di Aristofane non si esaurisce solo nel tema dello sciopero. Il vero messaggio, sempre attuale, è la celebrazione della vita nella sua pienezza, a cui si accompagna la condanna netta della guerra. È Eros che predomina su Thanatos. Il pubblico potrà godere di una versione dell’opera, proposta con un testo fedelmente adattato al gusto contemporaneo, cui è stato anteposto un prologo, alla maniera del poeta Euripide, in cui interagiscono le divinità della Guerra, della Discordia e della Pace.
Le dee, quasi tre allegorie, introducono lo spettatore nell’argomento dell’opera, anticipando ciò che verrà fatto dalle donne di Atene per mettere fine alla guerra.
Infine, poiché la commedia greca del V sec.a. C. è stata soprattutto politica, il pubblico si riconoscerà in qualche battuta salace in cui si polemizza contro le storture del tempo presente.
Insomma, la sera del 9 giugno, chi vorrà assistere allo spettacolo dell’Oliveti- Panetta si divertirà certamente con un testo brioso e scanzonato che ci si augura possa servire al pubblico più e meno giovane a non dimenticare le nostre radici culturali greche perché, nella società della tecnica e della velocità, la vittima designata può essere la nostra fantasia, che da secoli si alimenta di belle storie.