(foto di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Si è ufficialmente costituita questo pomeriggio, presso la sede dell’Associazione LARA CLAAI, l’ALFI, ovvero,l’Associazione Locride Ferrovia Ionica. Promotore dell’iniziativa, il presidente dell’associazione CIUFER e docente di Ingegneria dei Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Domenico Gattuso.
In realtà, diverse sono le associazioni già sorte (CIUFER, APJ, AKFI-Crotone, APR-Reggio Calabria) e lungo tutta la fascia ionica (oltre l’ALFI, AFMI -Ass.Ferrovia Medio Ionio, ACFI – Ass. Catanzaro Ferrovia Ionica, AFAI – Ass. Ferrovia Alto Ionio, AFIAG– Ass.Ferrovia Ionica Area Grecanica), tutte con il comune intento di “attivare forme di rappresentanza sociale”.
Alla riunione molto partecipata, Gattuso ha esposto ai presenti, le finalità dell’Associazione nonchè si è discusso dell’Atto Costitutivo, dello Statuto, della procedura di registrazione e accreditamento dell’ALFI, della responsabilità di coordinamento dell’Associazione, delle forme organizzative della comunicazione, senza dimenticare la prossima manifestazione di mobilitazione, fissata al 30 settembre.
Una battaglia, quella a difesa e al rilancio della ferrovia ionica che, si protrae da diversi anni; basti pensare che in 4 anni, svariate sono state le iniziative condotte da associazioni e movimenti facenti parte della FIBC (Rete Ferrovia Ionica Bene Comune), su tutto il territorio.
<<Il rischio che si corre-ha esordito Gattuso– è la cancellazione della linea ferroviaria della fascia ionica. E’ stata rilevata la totale assenza di risorse per la Calabria e nello specifico, per il Meridione più in generale, con un evidente privilegio del Nord Italia. Il Sud è discriminato, la Regione Calabria (come la Basilicata), è completamente abbandonata a sè stessa, con inevitabili ripercussioni negative non solo sui pendolari, ma anche sulla vita sociale, economica e turistica dell’intera fascia ionica. Vogliamo alzare la voce, vorremmo che i Treni fossero chiamati come tali. Per fare ciò, bisogna combattere, le Istituzioni sembrano non comprendere, la Ferrovia appare come un fatto secondario. I binari non devono scomparire>>.
La Rete Ferrovia Ionica Bene Comune, come illustrato da Gattuso, ha messo in cantiere già alcune proposte di azione e mobilitazione, tra queste: la definizione di una una Petizione online popolare articolata in 10 punti, “con specifiche richieste di interventi di sviluppo della ferrovia ionica”, dalla quale sono scaturite ben 2000 firme; e un Dossier Tecnico dal titolo “SERVIZI DI TRASPORTO FERROVIARIO IN CALABRIA. PROPOSTE DI SVILUPPO PER LA FASCIA IONICA” che, evidenzia criticità e proposte relative al trasporto ferroviario regionale e a medio-lunga percorrenza.
Si tratta di due documenti che saranno indirizzati al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.
Tra gli obiettivi del presidente del CIUFER, presentare il Dossier a Roma, o meglio, al Ministero dei Trasporti, accompagnato da una delegazione qualificata e rappresentativa, dai sindaci in fascia tricolore e dai consiglieri municipali di tutti i Comuni della fascia ionica coinvolti, per discutere delle questioni e proposte descritte <<Chiediamo che le Giunte comunali con delibere, assumano il documento. L’invito è stato rivolto non solo ai sindaci, ma anche alle associazioni, a personalità della cultura e dello spettacolo, a giornalisti e ai ferrovieri, categoria sempre più rara>>.
Ma prima del Tavolo tecnico romano, è in programma per venerdì mattina 30 settembre, la manifestazione regionale sulla fascia ionica, con il coinvolgimento dei sindaci e dei consiglieri comunali,dei cittadini e delle associazioni, una sorta di “assalto pacifico ai Treni”, per rivendicare il diritto alla mobilità ferroviaria su standard europei <<Questa battaglia-ha sottolineato Gattuso- può diventare emblematica per i nostri figli che, oramai, non credono più nella politica, nel futuro. Se si vince la battaglia sulla ferrovia ionica, forse ne vinceremo altre. Se così non dovesse essere, continueremo la mobilitazione. La nostra è una battaglia politica e non apartitica>>.
Intanto, all’ALFI, sono pervenute oltre 70 adesioni. Ma la lista rimane aperta.