LOCRI – Le luci del palazzo di città sono state accese fino a tarda sera, ma non è trapelato alcunché dal lungo vertice di maggioranza dell’antivigilia del prossimo consiglio comunale di mercoledì, quello che in teoria avrebbe dovuto trattare l’approvazione del bilancio di previsione 2012 e che invece ha un solo punto all’ordine del giorno, ovvero le problematiche del personale dell’Ente emerse nel corso di un’assemblea sindacale dello scorso mese di settembre. Già, l’attesa dei giornalisti è stata vana. Così come quella dei militanti di LocRinasce, il movimento che fa capo allo stesso sindaco Lombardo, la cui assemblea ha atteso inutilmente notizie fino a tardi, fino a quando, almeno, il coordinatore Pietro Parrotta ha annunciato che né il primo cittadino, né un suo delegato avrebbero raggiunto, in serata, la sede di via Campo Sportivo per fornire aggiornamenti sulla situazione dell’Ente. A questo punto, si profila quello che era un sospetto fino a un paio di giorni fa, ma che diventa, col passare delle ore, una certezza: il consiglio comunale non sarà in grado di approvare il bilancio entro il 31 ottobre, una via, questa, che potrebbe portare allo scioglimento immediato del civico consesso, a meno che il prefetto non voglia diffidare l’Ente ad approvarlo entro un limite prestabilito e, in ogni caso, non superiore a venti giorni dalla data fissata dalla legge per la sua approvazione, ovvero il 31 ottobre. E così, la curiosità ora, è solo quella di vedere se dalla Prefettura arriverà questo “extra time” per cercare una soluzione al problema dell’approvazione in pareggio del documento contabile che oggi appare come un’utopia. Il responsabile del servizio, infatti, sarebbe convinto dell’impossibilità di approvare il bilancio di previsione in pareggio, e quindi potrebbe arrivare perfino la decisione di dimettersi da parte dell’esecutivo; l’alternativa, del resto, sarebbe una dichiarazione di dissesto che marchierebbe a vita l’amministrazione Lombardo. La via “indolore” – si fa per dire – dunque, sarebbe quella di non portare la discussione del bilancio di previsione in Consiglio dopodomani mattina e attendere le determinazioni del prefetto. Del resto, i tempi tecnici per la predisposizione degli atti, l’approvazione in giunta del documento contabile e la sua trasmissione a tutti i consiglieri, sarebbero abbondantemente scaduti. E allora, la palla passerebbe al prefetto, appunto, anche se cresce, col passare dei giorni, la diffusa convinzione che ci sarebbero due anime della compagine amministrativa: da un lato, chi temporeggia e aspetta che sia il prefetto a dettare tempi e modi dell’eventuale approvazione in extremis del bilancio, pur sapendo che non c’è praticamente nulla da fare; dall’altro ci sarebbe chi vorrebbe comunque tentarle tutte per approvarlo in qualche modo, anche ricorrendo a un eventuale “accanimento terapeutico” e sempre sperando nell’extra time prefettizio. Quest’ipotesi di spaccatura interna alla maggioranza sarebbe suffragata dalla convocazione di “riunioni d’area” in luoghi diversi dal palazzo di città. Oggi, se ne potrebbe sapere di più. O, al più tardi, qualche indicazione dovrebbe giungere dal consiglio comunale di mercoledì mattina anche se, lo ripetiamo, la discussione del bilancio di previsione non è all’ordine del giorno. E lo spettro del dissesto finanziario, con tutte le conseguenze nefaste che provocherebbe, continua ad aleggiare sempre più minaccioso.
GIANLUCA ALBANESE