di Francesca Cusumano
LOCRI- E’ stato approvato dal Ministero dell’Interno il piano di riequilibrio pluriennale finanziario presentato dal Comune di Locri. Un’ulteriore notizia che va a favore del lavoro condotto dall’Amministrazione, dopo l’ok del luglio scorso dello stesso Ministero, circa la rideterminazione organica di Palazzo di Città (provvedimento applicato dopo aver adottato il D.Lgs. n° 101/2013, convertito nella legge n° 125 del 30 ottobre 2013, avente ad oggetto la “razionalizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni sui prepensionamenti del personale eccedente”) che, ha previsto per i prossimi due anni, una riduzione del personale da 125 a 96, garantendo quindi una copertura finanziaria alle casse comunali.
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<<Non poteva non andare così- ha riferito l’assessore al Bilancio Raffaele Sainato contattato dalla nostra testata-il nostro, non è un piano virtuale. I risparmi effettivi ci sono, primo fra tutti quello sul versante dei dipendenti. Anche i debiti fuori bilancio, molti dei quali commerciali, sono stati pagati con il decreto 35 (Salva Imprese), altri sono stati riconosciuti e coperti per oltre un milione di euro. I servizi li abbiamo internalizzati ed azzerato il disavanzo di amministrazione. Con la seconda rimodulazione del piano che abbiamo effettuato, i dati appaiono migliorativi rispetto a quanto trasmesso a gennaio. Basti pensare al bilancio di previsione, cui abbiamo dato copertura a 880mila euro di pignoramenti dal 2012 ad oggi. I presupposti di dichiarare il dissesto, allo stato attuale non ci sono, senza dimenticare in futuro, qualora l’esito sia positivo anche per la Corte dei Conti, i controlli che disporrà ogni sei mesi>>.
Ma non è tutto. Entro 16 novembre entrerà in vigore una nuova legge che prevede per i Comuni che saranno beneficiari del piano di riequilibrio, di iscrivere la quota del fondo (che nel caso di Locri è pari a 3milioni di euro) al Titolo 2, ovvero utilizzarla non solo per cassa ma anche per copertura di bilancio <<Il Governo-ha aggiunto Sainato-sta dimostrando di sostenere i Comuni, aiutandoli a fuoriuscire dalla situazione di predissesto>>.
L’ultima parola quindi spetterà alla Corte dei Conti, a questa l’ardua sentenza sul futuro dell’Ente.