(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI –Uno spazio culturale in memoria di Paolo Pollichieni, cronista, giornalista d’inchiesta, un professionista particolarmente legato alla sua terra, la Calabria e soprattutto a Locri, la sua città natale, scomparso esattamente due anni fa.
Un progetto nato in virtù di un accordo intercorso tra l’Amministrazione comunale e la famiglia Pollichieni, al fine di realizzare una vera e propria area multimediale con un servizio di “Smart Library”, come luogo di aggregazione, studio e lavoro, all’interno di Palazzo Nieddu, consentendo così ai cittadini, ma anche agli studenti, ai docenti e a tutti gli utenti esterni interessati, di consultare la prestigiosa collezione libraria del giornalista, donata dalla sua stessa famiglia alla città.
Una biblioteca che attraverso la tecnologia “Smart Library” sarà accessibile all’utenza anche in assenza di personale incaricato.
A presentare questa mattina l’iniziativa, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, l’assessore alla Cultura, Domenica Bumbaca e i figli di Paolo Pollichieni, Pietro e Luciano.
Presenti anche amici e colleghi del cronista, che negli anni della sua carriera, si è distinto per la sua capacità di impegnarsi in prima linea, contro il potere della criminalità organizzata.
«Abbiamo condiviso in toto questo progetto – ha esordito in apertura l’assessore Domenica Bumbaca – di notevole validità culturale. Paolo amava moltissimo la Calabria e la sua città e quando raccontava il giornalismo, raccontava la sua vita. Come assessore alla Cultura, sono fiera di presentare uno spazio dedicato ai giovani studenti e lavoratori».
«Uno dei punti chiave di questo progetto – ha continuato – è la collocazione di una parte del patrimonio librario che la famiglia ha concesso. Questo sarà il primo step. Se oggi, siamo qui, è perché Paolo ha costruito qualcosa. Con la Smart Library, gli utenti potranno usufruire di questo spazio, lavorando, studiando e soprattutto facendo cultura».
L’apertura di questo spazio multimediale quindi, offrirà una “piccola agorà culturale” dove la piccola comunità potrà riunirsi ma sarà anche sede di un laboratorio di giornalismo.
Tra le altre attività che saranno avviate all’interno di questo spazio, anche quelle relative un altro progetto (in perfetta simbiosi con quello della famiglia Pollichieni), promosso dall’istituto Mazzini che in collaborazione con l’associazione Brumar di Bruno Panuzzo «attiveranno – ha evidenziato l’assessore Bumbaca – non solo percorsi di alternanza scuola lavoro ma daranno la possibilità ai diplomati dell’istituto, di studiare attraverso delle convenzioni con le Università di Reggio Calabria. Ma non solo, tra le attività in programma, una piccola parte della fondazione dei Beatles, progetto che vedrà l’intervento diretto del musicista Bruno Panuzzo».
«Dedicare uno spazio culturale a Paolo Pollichieni – ha proseguito poi il sindaco Giovanni Calabrese – è per noi motivo di orgoglio, offrendo in questo modo ai giovani occasioni di incontro e di aggregazione. Auspichiamo che questo spazio possa diventare uno spazio libero, aperto e di confronto tra i giovani, appartenenti a una città diversa che non deve essere ostaggio di nessuno; desiderio quest’ultimo, espresso in passato anche da Paolo Pollichieni. Di fatto oggi, questa diventa la nuova casa di Paolo Pollichieni, il giusto riconoscimento per uno dei giornalisti più rilevanti nel panorama calabrese».
A tracciare l’iter di questo progetto, sono stati i figli di Paolo Pollichieni, Pietro e Luciano «Poco dopo la morte di nostro padre – ha dichiarato Pietro – abbiamo iniziato e ragionare con il sindaco su che tipo di iniziativa potesse essere realizzata, per dimostrare il suo attaccamento a Locri e alla Locride in generale. Il nostro intento è che di questo spazio, si faccia un utilizzo ampio e fruttuoso per i giovani e per la comunità. Da qui – ha anticipato – partiremo con altre iniziative, dall’alternanza scuola lavoro, appunto, coinvolgendo aziende del territorio, a laboratori di giornalismo, una serie di eventi insomma, per mantenere questo spazio vissuto».
«Questa iniziativa – ha poi proseguito Luciano – è uno spazio concepito per i giovani ma soprattutto uno spazio di comunità, uno spazio aperto a chiunque abbia voglia di entrare in contatto con le parole, con l’altro, come ripeteva sempre il padre spirituale di mio padre, fare un passo in più verso l’altro, sempre e comunque come mio padre ha fatto da giornalista, da scout e da cittadino di Locri e calabrese. In questo senso, abbiamo voluto donare delle parole, generando negli altri un cambiamento, importante in questo momento storico e la pandemia in tal senso, ci ha insegnato purtroppo duramente l’importanza della comunità. Per cui – ha concluso – quello che mi sento di dire e che per molti vorrà dire qualcosa è:“Rieccoci”».
VIDEO DELLA PRESENTAZIONE CON INTERVISTA FINALE AI FIGLI DI PAOLO POLLICHIENI