(ph. Enzo Lacopo)
di Redazione
LOCRI -Si è tenuta questa mattina l’udienza del processo “Riscatto”, l’operazione scattata nell’agosto 2019 che ha consentito di ricostruire l’operatività di gruppi criminali riconducibili alla cosca Cordì di Locri per estorsione e per il monopolio sul cimitero cittadino.
A testimoniare quest’oggi, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese.
“Oggi – ha commentato il primo cittadino al termine della deposizione – sono stato testimone nel processo Riscatto, a seguito della brillante operazione dei Carabinieri che ha assicurato alla giustizia, nell’agosto 2019, alcuni noti personaggi che per trent’anni, nel silenzio e indifferenza di tanti, si sono appropriati del cimitero cittadino e hanno tenuto sotto scacco tutta la popolazione spaventata e assoggettata al potere criminale di questi personaggi”.
“Tutto ciò – ha aggiunto il sindaco Calabrese – si è fermato davanti alla coraggiosa e ferma presa di posizione mia e della mia Amministrazione che mi ha seguito su questo percorso. Le formali denunce fatte sin dal 2013, fatte con convinzione e determinazione nell’interesse dei cittadini onesti di Locri, hanno oggi liberato il cimitero anche se il percorso di normalizzazione è ancora lungo e la città e i cittadini dovranno essere risarciti del danno subito.
Oggi per me – ha proseguito – è stato uno dei momenti più intensi, importanti e significativi di questa lunga esperienza amministrativa. Anni di coraggiose denunce formali e pubbliche che sono servite a restituire la giusta e meritata libertà alla nostra città. Sono convinto che non sono io a dover avere paura di questi soggetti, ma sono loro a dover temere la forza e la sinergia della macchina Stato sempre più presente nella nostra città e nel nostro territorio che oggi, si sta piano piano liberando dal potere malavitoso che tanto male ha fatto in passato. Sono convinto che anche questo processo segnerà una pagina importante verso la vittoria finale, contro le potenti famiglie di ‘ndrangheta. Noi ci crediamo e continuiamo a lottare”.