DI SEGUITO GLI INTERVENTI DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE ALESSANDRA POLIMENO E DEL CONSIGLIERE REGIONALE PIETRO CRINO’
LOCRI – Il Consigliere Provinciale Alessandra Polimeno: “Nella qualità di politico impegnato sul territorio e di componente dello staff dell’Asp del Commissario Franco Sarica, credo che possiamo fare dei passi in avanti solo se guardiamo, senza indugio, alla situazione reale dell’Ospedale di Locri. Non sono bene accetti né le penalizzazioni ingenerose né i rinvii o i progetti che si staccano dalla realtà. E’ fin troppo evidente che siamo andati sotto gli standard di assistenza che rappresentano il diritto legittimo dei cittadini. Il punto è capire perché il vertice dell’Asp non ce la fa a garantire questi standard. Per questo mi sento di sostenere con forza che nemmeno per un momento la Locride può essere considerata un territorio destinato ad aumentare la sua marginalità. Anche perchè insieme al Dott. Sarica capiamo bene l’importanza dei territori. Sicuramente sono dure a morire localmente le rendite di posizioni da parte di alcuni operatori, il che non permette di avere un quadro vero della sanità nel presidio ospedaliero e sul territorio rallentandone i processi di riqualificazione, quand’anche fossero pronti. Delle proposte concrete? Atto Aziendale approvato da subito, senza decisioni che si discostino da quanto preveda; organizzazioni sindacali costantemente impegnate a difendere la dignità del lavoro. Ci sarà una prospettiva e si supererà la crisi che investe il servizio soltanto se abbiamo un piano di lavoro dove ognuno si assume le proprie responsabilità e se si seguono concretamente (e non solo a parole) tutti i passaggi istituzionali. Solo in questo modo cittadini potranno riacquistare diritti e fiducia”.
Sembra sulla stessa linea l’analisi del Consigliere Regionale Pietro Crinò: “ Se l’obiettivo è quello di migliorare l’offerta sanitaria e non degli operatori da collocare, e ce lo diciamo da tempo, dobbiamo necessariamente avere una Direzione Sanitara operativa dell’Ospedale, incrementare le attività territoriali, distribuire realmente le responsabilità gestionali dell’Asp, condividendo le scelte, attivando ad esempio il Collegio di Direzione. Personalmente non posso che continuare a seguire il percorso istituzionale di collaborazione con il commissario Dott. Sarica. Questo, tuttavia, non mi ha impedito di risparmiargli fin’ora nulla sul piano della denuncia delle cose che non vanno e nulla quanto alle iniziative che bisogna mettere in campo per rilanciare la nostra sanità. I problemi sono noti, il punto è come risolverli e chiamare in causa chi lo deve fare. Sono giornate queste in cui vi sono esempi lampanti della crisi della nostra sanità: i pazienti sono prenotati per le visite ed i reparti non ne sono a conoscenza, i servizi non sono messi nelle condizioni di lavorare, la rete informatica ha gravi danni strutturali e i blocchi delle attività quotidiane sono frequenti. L’ultimo a desiderare questa situazione è sicuramente il Commissario, che non è nuovo nella gestione degli Enti e che ha la sensibilità giusta per affrontare i problemi. Ma bisogna anche dire che sono gli uffici spesso che non si fanno trovare pronti ed in questi casi il Commissario dovrebbe intervenire per far intendere chiaramente quali sono le direttive e quali sono le risposte. Quelle che non acquisisce, purtroppo, si scaricano sui cittadini incolpevoli e sulla politica che viene giudicata tutta uguale e tutta negativa”.