DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DEL GRUPPO CONSILIARE “IMPEGNO E TRASPARENZA-PD”:
LOCRI – Fino a poco tempo fa, le nostre sembravano le elucubrazioni di un manipolo di matti; venivano presentate come le patetiche denunce di chi aveva perso le elezioni e, prima ancora, di chi aveva amministrato negli ultimi due anni dopo il gaudente quinquennio del trio Macrì-Calabrese-Sainato.
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Ancora oggi, di fronte a chi mostra preoccupazione per lo stato dei conti del Comune di Locri e chiede a gran voce sobrietà e senso di responsabilità, la nostra situazione finanziaria viene dipinta in maniera appena seria ma non tanto diversa da quella di tutti i Comuni; difficile sì, ma non tanto da escludere nuove assunzioni (sotto qualunque forma) e impegni per spese voluttuarie; meritevole di attenzione sì, ma non tanto da richiedere una seria lotta all’evasione tributaria (ad individuare, cioè, chi è sconosciuto all’anagrafe tributaria comunale).
Eppure, a poco a poco, nei documenti ufficiali redatti dal Sindaco Calabrese e dalla sua Giunta comincia a farsi largo la cruda verità, quella che davanti al popolo plaudente deve essere edulcorata o, meglio, sottaciuta: già nella “Relazione di inizio mandato” del 26 agosto 2013, quindi a tre mesi dalla sua elezione, il Sindaco Calabrese confermava in toto le drammatiche risultanze della verifica amministrativo-contabile redatta dall’ispettore ministeriale Cervellini ed il contenuto delle numerose deliberazioni della Corte dei Conti.
Qualche giorno addietro, con la delibera n. 4 del 21 gennaio, che trovate a questo link:
http://www.comuneweb.it/egov/Locri/Atti/elenco/atto.DG.2014.4.0.html
la Giunta comunale decide di approvare la “spending review” in salsa locrese ed afferma testualmente che l’Ente “presenta gravi e incontrovertibili condizioni di squilibrio” (scritto addirittura in neretto) e che le diverse criticità “delineano un quadro della finanza municipale di grave difficoltà”. La Giunta riscontra, inoltre, che “le previsioni non sono state pienamente attendibili e hanno garantito il pareggio finanziario del bilancio solo formalmente” e che “in sostanza l’ente ha prodotto negli anni bilanci in formale pareggio finanziario ed equilibrio economico e rendiconti solo formalmente in avanzo. Ma ha anche potuto dimensionare la spesa su livelli non compatibili con la reale capacità di acquisizione di risorse non realizzabili effettivamente”. Che tradotto in linguaggio comprensibile anche ai non addetti lavori vuol dire che i bilanci, negli anni, non sono stati veritieri e che, in sostanza, le previsioni di entrata sono state “gonfiate” per consentire di spendere in libertà. Sembrano quasi le parole che abbiamo più volte pronunziato noi della minoranza; e invece provengono direttamente dal Sindaco Calabrese e dai suoi assessori. Verrebbe da dire: meglio tardi che mai.