(foto di archivio)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Dopo l’inaugurazione del 23 febbraio scorso della risonanza magnetica, si apprenderà dopo qualche giorno, che il suo funzionamento sarebbe scattato grazie a due convenzioni sottoscritte con il Policlinico di Messina e con il Gom di Reggio Calabria. Peccato però che la convenzione (almeno con quest’ultimo), ad oggi, non corrisponda al vero.
E’ stato proprio il Grande Ospedale Metropolitano, con apposito atto formale, a scrivere all’Asp reggina, riferendo “di aver appreso da notizie di stampa che l’Asp di Reggio Calabria intenderebbe affidare in convenzione al Gom – Bianco Melacrino Morelli, alcune attività relative alla gestione sanitaria delle Risonanze Magnetiche Nucleari installate di recente presso alcuni presidi ospedalieri territoriali. Tuttavia – riporta ancora l’atto indirizzato alla commissione prefettizia – ad oggi, non vi è stata alcuna interlocuzione tra le direzioni strategiche delle due Aziende”.
«Abbiamo toccato il fondo – ha tuonato il sindaco di Locri Giovanni Calabrese- .Una delle onerose convenzioni, annunciate con enfasi e pubblicate nell’albo pretorio dell’Asp, è una grandissima bufala».
Nell’albo pretorio dell’Asp, infatti, la prima delibera relativa la convenzione con l’Azienda Ospedaliera Gom di Reggio Calabria, per attività di consulenza specialistica radiologica su indagini di risonanza magnetica presso i presidi ospedalieri di Locri e Melito, riportava per un anno, il costo di 78.000,00 euro; mentre la seconda, con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Messina, per le medesime attività, riportava per un anno, il costo di 104.000,00 euro.
«Il Gom di Reggio Calabria – ha detto alla stampa il primo cittadino – disconosce questa convenzione. Una cosa anomala, che ci fa ulteriormente indignare. Pretendiamo che questa risonanza funzioni. E pensare di farla funzionare con queste convenzioni, di cui 1 è una “bufala”, non va bene, bisogna avere rispetto per i cittadini della Locride. La nostra non è una battaglia politica ma di civiltà. Riteniamo che chi oggi governa l’ospedale non sa gestire la sanità pubblica, serve una rivoluzione che deve partire proprio dalla città di Locri che da anni, rivendica l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione che nessuno applica. Anche con la pandemia c’è stata improvvisazione, soprattutto sul versante tamponi e vaccini».
Sui vaccini, Calabrese ha anticipato che sembra sia stata accolta la proposta avanzata dai Comuni di Locri e di Antonimina, di aprire un centro vaccinale allo stabilimento termale di Antonimina, già attrezzato per erogare servizi ai cittadini.