(ph. e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Si è tenuta questa mattina nella sala conferenze dell’ospedale cittadino, la prima assemblea indetta dal Comitato di Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, un incontro previsto già da qualche tempo che, oggi, ha interessato l’ex Azienda Sanitaria n° 9 ma che nei prossimi giorni coinvolgerà anche i territori delle ex Aziende Sanitarie Locali n° 10 e 11.
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Un’assemblea pubblica aperta ai primi cittadini del comprensorio e agli operatori sanitari che però, probabilmente per le avverse condizioni metereologiche, non ha suscitato una massiccia partecipazione. Tra i sindaci convenuti, oltre il sindaco di Gerace Varacalli in qualità di vice presidente del Comitato di Rappresentanza, anche il sindaco di Rogudi, componente del Comitato e Giuseppe Marturano, responsabile amministrativo dellla Conferenza dei Sindaci; i sindaci di Locri, Sant’Agata del Bianco, Africo, Bovalino, Portigliola, Gioiosa Marina, Martone, Mammola e Caulonia.
Una campagna di ascolto, così è stata definita da Varacalli la riunione odierna, un confronto incentrato sulla sanità del territorio con particolare riferimento alle difficoltà organizzative gestionali del nosocomio locrese, consolidatesi a seguito dell’accorpamento alla nuova Asp 5 e della redazione di un piano di rientro che ha determinato ridimensionamenti della struttura ospedaliera, dei reparti e del personale.
Un’occasione di confronto al fine di interagire nei prossimi giorni, con il management dell’Asp n° 5 nel settore della programmazione sanitaria provinciale.
E a proposito di dirigenza generale, è notizia di due giorni fa che il neo commissario dell’Asp di Reggio Calabria è Francesco Sarica (già direttore sanitario della stessa), subentrato a Rosanna Squillacioti che, nelle precedenti settimane aveva lasciato il proprio incarico <<A noi- ha premesso Varacalli- interessa partecipare alla prossima programmazione sanitaria provinciale- ai sindaci spesso, non è stata data voce sull’operato della gestione commissariale. Il commissariamento poteva contribuire al rilancio sulla sanità ma questo oggi non ci risulta, è opportuno convocare un altro incontro con gli altri comitati regionali per consentire ai sindaci di avere un ruolo nell’ ambito sanitario. Non vogliamo essere da ostacolo, al contrario, intendiamo lavorare sull’ esigenze del territorio, desideriamo una sanità migliore>>.
Del medesimo avviso anche il sindaco di Locri Calabrese che, nel ricordare l’ottimo lavoro fino a questo momento intrapreso dalla commissione Sanità istituita i primi di dicembre e reclamando una sanità d’eccellenza, ha focalizzato l’attenzione sui provvedimenti adottati da Rosanna Squillacioti incapaci di investire una linea di sviluppo per il territorio <<La struttura ospedaliera non funziona, è necessario un’ inversione di marcia per dare risposte ai cittadini che, quotidianamente, chiedono una sanità adeguata a fronte di reparti che sono delle eccellenze e che devono essere ridimensionati, non si capisce infatti, la chiusura di alcuni di loro, nè tantomeno dove sono finiti i 14 milioni di euro finanziati per la ristrutturazione e la riqualificazione dell’ospedale. Mi auguro che Sarica revochi questi atti inaccettabili>>.
Di ospedale “spoke” ne ha parlato il presidente di AssoComuni della Locride Giuseppe Strangio auspicando che, così come previsto dall’accorpamento dell’ex Asl n° 9 di Locri con quello di Reggio Calabria, possa vivamente concretizzarsi <<L’ospedale deve essere quello che ci è stato promesso e non una struttura pronta alla chiusura>>.
Il dirigente del Pronto Soccorso e vice presidente del direttivo dell’ordine di medici, Zampogna, nel ribadire quanto sia essenziale il supporto dei sindaci e di come l’ospedale debba essere attrezzato con una nuova dotazione organica (sbloccando il turnover) e con un’assistenza domiciliare integrata, ha al contempo, fatto riferimento al recente ordine di servizio del 30 gennaio scorso. L’ordine di servizio in questione nel prendere atto che, nell’ospedale “spoke” di Locri la struttura di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Emergenza è modulata con posti letto zero, ha disposto: di procedere all’aggregazione delle unità operative di Pronto Soccorso e di Medicina d’Urgenza che, confluiranno nella SOC di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Emergenza con posti letto zero; di prevedere all’interno di tale struttura, l’attivazione in via sperimentale di 4 posti letto “fisici” di Osservazione breve intensiva (O.B.I.), posti letto che sono solo funzionali e che non rientrano nella dotazione dei posti letto dedicati all’attività di ricovero per acuti dell’ospedale locrese.
Per Firmo Micheli della Uil (uno dei componenti della commissione Sanità), non è concepibile che l’ospedale sia alla “mercè di tutti” <<Quando facciamo delle osservazioni-ha commentato- veniamo attaccati, ognuno guarda al proprio orticello; bisogna conoscere le intenzioni di Sarica, perché non si parla di turnover; ciò significa che, non abbiamo la forza politica giusta così si è trovato l’ escamotage dello straordinario notturno. Siamo disponibili a rimboccarci le maniche per rendere questo ospedale “spoke” >>.
E di definizione dell’atto aziendale, di sblocco del turnover e di normalizzazione del contesto ospedaliero a livello strutturale, sono poi intervenuti i medici Mammì, Brugnano (altro componente della commissione Sanità) e Giugno asserendo come l’ospedale debba essere dotato degli strumenti utili per completare l’ iter diagnostico (l’esempio della risonanza a Siderno) e degli ausiliari che seppur “sulla carta” a conti fatti non risulterebbero.
Per il consigliere regionale Crinò, di concerto con gli altri sindaci, d’ora in avanti l’atto aziendale dovrà essere inviato a Catanzaro solo dopo averne discusso con tutte le realtà che operano nella sanità <<Da oggi- ha detto- Sarica dovrà rispondere di quello che farà. Arriveremo a una soluzione quando si risolveranno le criticità e il nostro interlocutore sarà Sarica che, dovrà tenere conto della Locride>>. E poi <<E’ inammissibile che nella nostra zona non esista un registro tumori che deve essere fatto in tempi brevi. Saremo in grado di difendere il territorio se ci dimostreremo più uniti>>.
Al termine dell’incontro, consegnati agli operatori sanitari dei questionari informativi le cui indicazioni da questi fornite, saranno sottoposte dal Comitato di Rappresentanza al vaglio dell’Asp.
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