Dopo una vita vissuta in preghiera, nel servizio fedele alla Congregazione e nella fedeltà alla sua vocazione, è ritornata alla Casa del Padre suor Elizabeth Lantaca delle Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo. Il rito delle esequie è stato celebrato nella Cattedrale di Locri dal vescovo S.E. monsignor Francesco Oliva, che ha ripercorso le tappe più significative della vita terrena di questa religiosa morta all’età di 63 anni.
“Carissime Ancelle parrocchiali dello Spirito Santo –ha detto il vescovo rivolgendosi alle consorelle della defunta- conservate cara la memoria di questa sorella: la sua totale donazione al Signore è una risorsa per tutta la Chiesa, ma anche per la vostra Congregazione. E’ una bella testimonianza del carisma che lo Spirito ha conferito a ciascuno di voi”.
Suor Elizabeth, morta a Roma il 3 marzo scorso, era nata il 17 gennaio del 1954 nelle Filippine; laureata in Economia e Commercio, aveva lavorato diversi anni come capo ufficio in un’azienda multinazionale a Manila, prima di entrare all’età di trentatré anni nella Congregazione delle Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo.
“Lasciò tutto: casa, famiglia e lavoro –ha ricordato monsignor Oliva- per consacrarsi totalmente al Signore. Si è lasciata conquistare da Lui, desiderando solo unire la sua vita alla sua. E’ stato Lui il suo unico vero sposo, di fronte al quale ha considerato niente tutto il resto”.
Il Pastore diocesano ha messo in risalto la mitezza e l’umiltà della suora: “Ecco le virtù che chiedeva al Signore e che l’hanno resa vera ancella del Signore. Sul modello di Maria, che lei venerava come Madonna del perpetuo Soccorso e della Divina Misericordia”.
Suor Elizabeth ha svolto un ruolo importante nella Congregazione fondata da Madre Giuditta Martelli: è stata attiva nelle Filippine, in Africa e a Roma, è stata Consigliera Generale e superiora locale della casa di Roma ed ha sempre tenuto un rapporto stretto con le case di Locri e di Portigliola, da dove prese avvio l’opera di questa Congregazione.
Dopo i funerali, la salma è stata trasferita a Portigliola per la tumulazione.
L’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali