RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Gentile Direttore,
in riscontro all’interrogazione del Gruppo Consiliare di minoranza “Scelgo Locri”, ringraziando i sigg.ri consiglieri della sensibilità dimostrata, con la presente intendo segnalare quanto segue:
1. Già un mese prima dell’affidamento diretto in favore della ditta esecutrice del servizio mensa per l’anno scolastico 2017/2018, la cui aggiudicazione è avvenuta a metà aprile, con prot. n. 6949 del 19.03.2018 (ore 08,59), ditta specializzata nel settore aveva provveduto a manifestare la propria disponibilità ad espletare il servizio, attesa la mancanza di altri operatori economici, nei termini previsti da apposito avviso che scadevano alle ore 10,00 del medesimo giorno, offrendo prezzo conveniente e allegando parte della documentazione attestante l’idoneità all’espletamento dell’appalto (allegato 1);
2. la Responsabile del Procedimento e il Responsabile del Servizio facevano finta di non notare tale manifestazione, aggiudicando il servizio ad altra ditta mediante affidamento diretto e non fornendo stringenti motivazioni a supporto (come invece imposto dall’art. 36 del D.Lgs.n. 50/2016 e ss.mm.ii.);
3. In data 23 luglio 2018, prot. n. 16268, lo stesso operatore economico, manifestando per l’anno scolastico in corso intendimento di partecipazione all’appalto, chiedeva che “nella redazione del Bando e del Capitolato Speciale d’Appalto”, presumendo che questa volta sarebbero stati pubblicati, fosse “rispettato il dettato” dell’art.30, comma 7, del D.Lgs.n. 50/2016 e ss.mm.ii., ossia che fosse permessa la partecipazione all’appalto alle micro, piccole e medie imprese (allegato 2);
4. In data 10 ottobre 2018, prot. n. 21464, con missiva indirizzata al Responsabile del Servizio P.I., dott. Sergio Marasco, lo si “richiamava” all’osservanza del Codice degli Appalti, segnatamente dell’art. 36, poiché non essendoci il tempo materiale per espletare regolare appalto tra il 9 ottobre, data dell’avviso, e il 20 ottobre, inizio presumibile fissato, si presumeva- presunzione rivelatasi fondata – che si sarebbe proceduto mediante affidamento diretto alla medesima ditta (allegato 3);
5. In data 17.10.2018, con Determinazione N. 70, il Capo Area, dott. Sergio Marasco, mediante affidamento diretto provvisorio in attesa dell’espletamento della gara d’appalto, che ad oggi non è stata indetta, dovendosi anche calcolare il tempo della procedura, aggiudicava l’Appalto al medesimo operatore economico dell’anno precedente, ignorando lo stringente obbligo motivazionale, oltre che il principio di rotazione che non vale soltanto per gli affidamenti ma anche per gli inviti (pertanto, il fatto che sia stata esperita un’indagine di mercato a mezzo PEC, cui la ditta che ha più volte manifestato intendimento di partecipazione non è stata invitata, non può fornire nessun alibi di scusa);
6. In data 29.10.2018, dietro invito del Vice-Sindaco e Assessore, sig. Raffaele Sainato, delegato del titolare della ditta e la Presidente del “Comitato di Quartiere di Moschetta”, Avv. Ornella Monteleone, si recavano a chiarire quanto accaduto presso il Palazzo Municipale, precisamente nell’ufficio del Vice- Sindaco. Presenti altresì il dott. Marasco e la sig.ra Romeo, che non hanno saputo fornire nessuna concreta spiegazione, il Sindaco si è introdotto nell’ufficio del Vice-Sindaco proferendo parole del tipo:”Decidiamo noi chi invitare. Comandiamo noi. L’argomento è chiuso. Punto e basta. Ve ne potete andare”;
7. Desidero precisare che, in data 22.03.2018, prot. n. 7276, con avviso di gara deserta, il dott. Marasco scriveva: “Entro il termine di scadenza non è pervenuta nessuna offerta”. Atteso che il termine di scadenza era stato fissato per le ore 10,00 del 19 marzo, e che il protocollo della ditta è del medesimo giorno alle ore 08,59, come si può tranquillamente notare, la documentazione in mio possesso mi permette di affermare che il dott. Marasco, con la passiva complicità della sig.ra Romeo cui la missiva è indirizzata quale Responsabile Unico del Procedimento, non dice la verità ed è passibile di denuncia-querela in ordine la reato di “falsa attestazione in atto pubblico” per non avere sempre detto la verità;
8. Ci si riserva la facoltà di procedere per la richiesta di risarcimento dei danni cagionati dal comportamento tenuto dall’Ufficio, oltre che dal Sindaco- il cui comportamento si addice di più a quello del “Marchese del Grillo” di Alberto Sordi – che insultando altresì l’intera comunità di Moschetta stigmatizzando in maniera becera il ruolo dell’Avv. Ornella Monteleone, ha profondamente infangato la carica che ricopre.
Infine, ricordo al Segretario Scuglia che non vigendo in Italia il regime di “Common Law” le sentenze non sono neanche lontanamente paragonabili o messe in contrapposizione con la normativa che è pur sempre provvedimento legislativo.
Allego varia documentazione, ringraziandoLa della disponibilità porgo Cordiali Saluti.
Giuseppe Clemente
Locri, 01.11.2018