RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI – Con un sottile e trionfante comunicato stampa la Giunta Comunale di Locri ha, di fatto, annunciato la prossima CHIUSURA e CANCELLAZIONE di TUTTE le scuole materne ed elementari locresi per creare due unici plessi, uno per le elementari e uno per le materne, nel centro cittadino eliminando dal resto della città gli importanti presidi di istruzione.
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Scompariranno quindi i plessi “Belvedere” (Calvario), “Scarfò” e “Santa Monica” e non è dato sapere quale sarà il destino della scuola di Moschetta, non citata nel comunicato come oggetto di interventi di riconversione a struttura culturale, ma se si dà per buono il resto del comunicato e che da qualche anno è sempre stata considerata istituzione a rischio soppressione il dubbio è lecito e fondato.
La notizia è tra le righe della sbandierata e presunta approvazione (da parte dello stesso Comune, non della Regione) della rimodulazione del piano di interventi per la Città di Locri finanziabili con la legge regionale 1/2006, ispirata in onore e a memoria dell’On. Fortugno, e che da 9 (nove!) anni è stata prima scordata, poi accantonata, poi resa inutilizzabile, poi posta a rischio revoca e per fortuna salvata dall’interessamento e da un emendamento del centrosinistra in Consiglio regionale.
Si tratta quindi di 13 milioni di euro di fondi non sbloccati, come sbandierato, ma semplicemente della presa di coscienza, da parte di chi ha governato in sette degli ultimi nove anni, che questi fondi esistono e possono essere utilizzati.
E’ aver deciso dopo “solo” nove anni cosa fare con quei fondi la vera notizia.
Nove anni in cui sarà stata sicuramente concordata, ad esempio con le popolazioni residenti, con i genitori e con il personale la soppressione delle scuole “periferiche” locresi.
In nove anni avrebbero potuto essere rinnovate tutte le scuole della città e non vi sarebbero stati ostacoli, uno su tutti, per l’erogazione del servizio mensa che per quest’anno non è stato attivato dal Comune lasciando senza servizio decine di famiglie.
L’approvazione da parte della Giunta Comunale di una richiesta di rimodulazione, da sottoporre a Provincia e Regione e non la sua approvazione da parte della Regione (che ancora non c’è) o il presunto sblocco di fondi che bloccati non erano, come invece si è voluto far passare con una sofisticata nota stampa, è l’ennesimo atto, per i contenuti, di inganno, di prepotenza e strafottenza istituzionale nei confronti della popolazione locrese.
Privare poi intere zone, e popolazioni, della città di scuole elementari e medie rappresenta una follia che va in contrasto con ogni più basilare concetto di armonico sviluppo urbano senza contare poi il danno in termini di congestione di traffico che si verrebbe a creare nel centro cittadino concentrando in DUE SOLE SCUOLE al centro della città l’intera popolazione scolastica materna e elementare di Locri.