(Fotogallery e Video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI-Unità e compattezza sono state le caratteristiche che hanno descritto al meglio, le personalità dei tanti studenti degli Istituti Superiori della Locride, accorsi questa mattina in piazza Nassirya per denunciare non solo le carenze strutturali delle scuole ma altresì, un sistema burocratico inceppato che ostacola il decorso degli eventi verso una evoluzione o meglio verso il “progresso” dell’attuale società.
Una manifestazione promossa in primis da Giovanni Puro, rappresentante del Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri nonché presidente di “Gioventù Nazionale”, con il supporto anche degli altri rappresentanti Francesco Nicita, Lorenzo Zappia, Giovanni Fogà e Luca Centaro; per il Liceo G. Mazzini (Locri), Jacopo Ritorto, Piergiorgio Romeo, Domenico Serafino, Sara Fragomeni, Leonardo Stilo e Viviana Vigliante; per l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri (Locri), Francesco Romeo, Vincenzo Loccisano e Marco Cutrona; per l’ITC G. Marconi (Siderno), Alfonso Olivieri, Giuseppe Pelle e Gabriele Passeri; per l’IPSIA Locri, Francesco Marrapodi e Marina Gattellaro; per il Liceo Classico “Ivo Oliveti” (Locri), Ettore Mileto e Mario Boccucci.
Numerosi i disagi affrontati dai diversi studenti intervenuti.
Per il Liceo Scientifico “Zaleuco”, ha preso la parola (coordinandone i lavori), Giovanni Puro che, nel segnalare le problematiche dell’inagibilità del tetto della palestra e dell’Aula Magna con la conseguente entrata dell’acqua (in caso di pioggia), con il rischio per gli studenti di cadere durante lo svolgimento dell’attività fisica, ha rivendicato il bisogno di compattezza di tutte le scuole della Locride <<I problemi-ha esordito-legati alla scuola, all’ospedale e ai trasporti, pretendiamo che siano risolti al 100% una volta per tutte. Bisogna investire nella cultura, potremmo ricostruire la nostra terra se i politici lo volessero perché preferiscono isolarci, perché una Calabria forte metterebbe in ombra il Nord Italia. La nostra terra se facciamo un ritorno al passato, risalendo all’Unità d’Italia, ha subito un genocidio. Gli stessi interessi economici di allora si stanno verificando anche oggi, distruggendoci. Non è accettabile questa situazione.Erano stati promessi finanziamenti per l’Ospedale di Locri, promesse che non sono state mantenute; basti pensare che ogni giorno viene chiuso un reparto; così come chi necessita di trasfusioni di sangue, deve acquistare di tasca propria le siringhe. Questo, contribuisce ulteriormente alla morte della nostra terra. La Sanità è un diritto sancito dalla Costituzione. Non ci arrenderemo, non saremo complici dell’assassinio della più bella terra d’Italia con un bacino culturale intenso e non sfruttato. La nostra voce deve arrivare alla Provincia e alla Regione. La nostra terra deve rinascere. Solo conoscendo la storia della Locride, possiamo cominciare a lavorare sul nuovo futuro della nostra area che mi auguro,possa risorgere>>.
A seguire, per l’IPSIA di Locri (oggi sede coordinata di Siderno), è intervenuta in qualità di rappresentante d’istituto, Marina Gattellaro che ha elencato una serie di problematiche da rintracciarsi principalmente nell’ubicazione dei locali dell’istituto in uno stabile di proprietà privata, quali spazi piccoli e non adeguati alle attività scolastiche, impianto di riscaldamento sottodimensionato e dislocazione di aule non idonee<<Obiettivamente-ha aggiunto- problemi che si riscontrano anche in altre scuole che, con particolare attenzione possono essere superati e risolti, come per esempio, la palestra che, pur non comprendendo bene la motivazione della chiusura, risulta ad oggi inutilizzabile, con i relativi disagi per noi ragazzi. Come se non bastasse, ci ritroviamo ad utilizzare alcuni laboratori dislocati nel seminterrato ed altre aule anche sacrificate, ma non per questo tale condizione ci ha penalizzato a svolgere tutte quelle attività ed esperienze che contraddistinguono la nostra scuola, pur avendo consegnato alcune aule avute precedentemente in prestito e a noi sicuramente comode per le effettive dimensioni. Quello che noi rivendichiamo è il motivo per il quale dal 2009, data in cui è stato presentato, approvato e appaltato un progetto che prevedeva la costruzione di un polo scolastico dove all’interno doveva trovare posto anche il nostro istituto, ad oggi non è stato dato avvio ai lavori, malgrado l’area individuata nel Comune di Locri risulta di proprietà della Provincia>>.
E ancora Antonio Panetta, studente del Liceo Classico “Ivo Oliveti” che a gran voce, ha rimarcato di <<Essere imprigionati dalla burocrazia, dobbiamo liberarci del suo sistema; i disagi della nostra scuola li viviamo giorno per giorno, siamo privati di un’ala della scuola, siamo senza riscaldamenti, il tetto è inagibile. Come Liceo abbiamo già esposto queste difficoltà alla Provincia e pretendiamo che intervenga>>.
<<Con questa manifestazione- ha continuato Jacopo Ritorto, uno dei rappresentanti d’Istituto del Mazzini- non siamo andati contro nessuno. Il nostro intento è denunciare le criticità delle scuole della Locride. Dobbiamo combattere per i nostri diritti>>.
E per rivendicare i propri diritti e non lasciare che quanto detto stamane rimanga solo una piccola parentesi, di comune accordo i rappresentanti di tutte le scuole hanno anticipato che a breve, sarà organizzata una nuova manifestazione, con tappa proprio a Reggio Calabria e nello specifico, alla sede della Provincia.
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