RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI – Con una lettera appassionata, il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, a due anni dalla propria nomina a Primo Cittadino della cittadina jonica, scrive alla comunità sottolineando e specificando alcuni punti ritenuti fondamentali ed importanti. Il suo è un vero e proprio atto di amore per la Città di Locri, che si trova ad amministrare dal 14 giugno 2013, in seguito ad un largo consenso elettorale ottenuto alle amministrative del 26 e 27 maggio 2013.
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Nella lettera si rivolge direttamente alla Città e ai suoi cittadini, delineando aspetti del passato e confrontati con il presente. Agli stessi chiede un aiuto, uno sforzo nel rispettare le regole del senso civico, ma allo stesso tempo un cambio di rotta e mentalità nel farle rispettare a quella minima parte di popolazione che ancora oggi si ostina a comportarsi come meglio crede, senza tenere conto di nulla e di nessuno.
Un accorato appello per compiere il massimo sforzo possibile da parte di tutti nel risollevare le sorti di questa Città, da sempre stata punto di riferimento per tutta la Locride, cercando di dare un futuro certo soprattutto ai tanti giovani che voglio sviluppare le proprie attività in questo territorio.
L’Amministrazione ce la sta mettendo tutta nel compiere passi decisi e decisivi, dando una svolta storica. Proprio per questo, l’impegno di tutta la comunità risulta essere fondamentale. Affinché questa legislatura non venga ricordata solamente “come quella di Giovanni Calabrese e di un gruppo di giovani capaci, validi e coraggiosi amministratori, ma per quella di Tutti i cittadini che hanno ritrovato l’orgoglio di essere locresi ed hanno contribuito a far rinascere la propria Città.”
Di seguito la lettera ai cittadini
Cara Locri, Illustri Locresi,
sono trascorsi due anni esatti da quando, a seguito delle consultazioni elettorali del 26 e 27 maggio 2013, il successivo 14 giugno, con la seguente formula, ho giurato “di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione Italiana e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell’interesse dell’Amministrazione per il pubblico bene e di agire a favore di tutti i cittadini operando con la diligenza del buon padre di famiglia”.
E’ stato il momento più importante, gratificante e significante del mio impegno politico.
Sembra essere passata una eternità, ma sono passati solo due anni e sono fermamente convinto di aver tenuto fede al solenne giuramento fatto alla Città.
Io sono nato a Locri, mia moglie è nata a Locri, i miei figli sono nati a Locri ed io sarò sempre grato alla mia città che mi ha consentito di realizzare tanti sogni e raggiungere tanti obiettivi e sarò sempre riconoscente ai cittadini che mi hanno scelto quale loro guida politica amministrativa affidandomi il prestigioso incarico di Sindaco di Locri.
Fare il Sindaco della propria Città, della Città che ami, è l’esperienza politica più bella e più suggestiva. Fare il Sindaco in un momento del genere, di cui sono note le difficoltà, è ancora più entusiasmante e galvanizzante.
Altri hanno avuto la possibilità di fare il Sindaco quando si poteva spendere e fare bella figura. A me l’onere di fare il Sindaco senza spendere, ma chiamato a pagare i debiti da altrui contratti e, nel contempo, far rinascere la Città che sempre altri avevano affossato.
Va bene così, non sono abituato per forma mentis a cercare responsabili, ma solo ad affrontare di petto e con determinazione tutte le situazioni e, soprattutto, a lavorare sodo per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Sono stati due anni difficili, ma speciali, ogni giorno un grande impegno tra nuove e vecchie problematiche.
Incomprensioni, lacerazioni, delusioni, amarezze, azioni di disturbo, sciocchezze varie non sono mancate ed hanno contribuito a smascherare manie di becero protagonismo di singoli i cui progetti e le buone intenzioni iniziali erano solo di facciata, come di facciata erano e rimangono determinati proclami di alcuni sconfessati dai fatti e dalla storia.
Dopo due anni, tra gli addetti ai lavori, solo in pochi hanno compreso il nostro impegno politico, il nostro sacrificio, la nostra missione.
Poco o niente hanno compreso gran parte dei dipendenti comunali il cui fondamentale contributo alla rinascita della città, spesso richiesto con energiche e determinate azioni politiche alle quali ne loro ne la città erano abituati. Purtroppo, con profonda amarezza, devo evidenziare che tale contributo è stato sincero e leale solo da parte di pochi, mentre altri hanno continuato a pensare al Palazzo Comunale come un luogo di svago ben retribuito ed alcuni come una buona mucca da mungere.
Il ripristino delle regole e della legalità ha caratterizzato l’azione politica di questi due anni. Oggi con grande difficoltà stiamo cercando di stabilire nuove e condivise regole nel rispetto della legalità selvaggiamente ed impunemente violata per decenni in tutti i settori della vita politica ed amministrativa della Città.
Sicuramente qualche errore anche dalla nostra Amministrazione è stato fatto, ma ritengo in totale buona fede e con l’umiltà di voler risolvere le criticità per il bene comune.
Non era facile andare a contrastare diffusi interessi illegali, ma noi lo abbiamo fatto con coraggio, determinazione e senza guardare in faccia nessuno e, soprattutto, senza avere paura di alcuno.
Per costruire un modello di città diversa dal passato, una città ordinata, pulita e con regole non basta l’impegno di uno o di alcuni, anche se delegati con voto popolare, ma serve l’impegno di tutti, dell’intera comunità.
E’ necessario comprendere che vivere senza regole, sporcare la città con cumuli di rifiuti, non pagare le tasse comunali, non esercitare nel modo giusto il ruolo di dipendente comunale, parcheggiare in modo indiscriminato, contestare una multa, realizzare abitazioni abusive, parcheggiare barche sul lungomare, distruggere e vandalizzare quel poco arredo urbano che abbiamo, non significa fare un dispetto a chi è momentaneamente chiamato a rappresentare la città, ma fare un dispetto a se stessi, alla città, all’intera collettività.
Due anni fa Locri era la città più sporca e desolata del territorio, venivamo snobbati da tutti, venivamo denigrati quotidianamente, eravamo politicamente abbandonati ed isolati, non eravamo più niente, eravamo morti.
Oggi ritengo e riteniamo che la situazione è mutata.
Senza entrare nel dettaglio ritengo che abbiamo difeso con orgoglio la nostra città, l’abbiamo pulita, illuminata ed abbellita; la stiamo finanziariamente risanando; le stiamo restituendo dignità urbana con i nuovi e moderni strumenti urbanistici; l’abbiamo svegliata e rallegrata di giorno e di notte; le abbiamo restituito l’egemonia di guida culturale; abbiamo dato una boccata d’ossigeno alle persone e famiglie in difficoltà; abbiamo dato una speranza ai nostri giovani ed alle realtà sportive della città.
Forse avremmo potuto fare di più, ma non tutti i rappresentanti del popolo hanno avvertito l’esigenza di collaborare ed altri sono stati impossibilitati.
Tante altre cose però ancora le faremo perché siamo a metà strada e il nostro obiettivo è quello di vivere e far vivere questa Città.
Il ringraziamento va alla Città e a tutti i cittadini che continuano a manifestarci quotidianamente fiducia. Proprio ai cittadini locresi rivolgo una richiesta d’aiuto: Locri non è mia è NOSTRA; sostenete l’Amministrazione con piccole azioni quotidiane per migliorare la nostra città, aiutateci a tenerla pulita ed ordinata, ad isolare incivili e scellerati che ancora non hanno compreso come si vive in modo civile e nel rispetto altrui.