Riportiamo integralmente il documento politico che ha accompagnato le dimissioni del sindaco Lombardo, della giunta e del gruppo di maggioranza in consiglio comunale “Civica solidale” con le eccezioni dell’assessore Francesco Galasso e del consigliere Piero Emilio Leone
“La gestione finanziaria dell’Ente presenta criticità sostanziali (…) particolarmente problematica risulta la gestione corrente di bilancio, fortemente squilibrata a causa di un livello di spesa corrente inconciliabile con le entrate correnti dell’Ente e aggravata dalla formazione di ingenti debiti fuori bilancio cui l’Ente medesimo non riesce a far fronte per carenza di liquidità. Tali squilibri, in assenza di interventi strutturali, non appaiono di facile superamento, tenuto conto anche della grave situazione di cassa, ormai insufficiente per onorare i debiti contratti. (…) In conclusione, gli accertamenti ispettivi hanno evidenziato gravi irregolarità contabili, violazione dei vincoli di finanza pubblica nonché squilibri strutturali del bilancio incompatibili con i principi di sana gestione finanziaria”. Queste le conclusioni della relazione ispettiva disposta dalla Ragioneria Generale dello Stato, nota come “relazione Cervellini”, che descrivono con drammatica concretezza la grave situazione finanziaria ed amministrativa in cui è stato relegato l’Ente a causa della dissennata gestione del periodo 2007-2011 oggetto di verifica. La stessa “relazione Cervellini”, per l’indipendenza e la professionalità dell’autore, non può non segnare, per il nostro Comune, uno spartiacque tra una prassi politico-gestionale improntata a superficialità, irresponsabilità e spregiudicatezza amministrativa, da una parte, e la necessità di gestire la cosa pubblica con rigore e rispetto delle regole, dall’altra. La verifica contabile ha il pregio di distinguere e ben individuare comportamenti, atti e politiche, attribuendone specifiche responsabilità: dalla lettura di essa risulta che non tutte le Amministrazioni hanno gestito la cosa pubblica allo stesso modo, così come non risulta che gli amministratori sono tutti uguali! Tali certezze non possono più essere sottaciute né sminuite, come finora fatto dalla minoranza consiliare che sull’argomento ha dimostrato scarso senso di responsabilità anteponendo interessi di parte al superiore interesse per la collettività, sostenuta in questo tentativo di mistificazione da alcuni organi di stampa che insistono nel ritenere che la gravità della situazione finanziaria sia dovuta alle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi quindici anni nonostante l’ispezione ministeriale abbia inequivocabilmente chiarito che lo sconquasso dei conti comunali sia stato determinato negli ultimi cinque anni (2007 – 2011). Il tentativo di nascondere la grande responsabilità di aver condotto la città nel baratro amministrativo è miseramente fallito. Altri organi, diversi da questa maggioranza consiliare, nei giorni a seguire, attribuiranno le responsabilità a tutti i livelli, ove presenti. Al momento in cui ci siamo candidati eravamo tutti consapevoli della situazione finanziaria dell’Ente e della difficoltà di amministrare un Comune come Locri, ma non sapevamo e non potevamo sapere (o addirittura immaginare) che i bilanci degli ultimi anni non erano veritieri ma costruiti in modo da dissimulare una situazione di finto benessere che consentisse di “fare le feste” ed affrontare spese superflue e voluttuarie. La mancata ponderazione degli effetti di queste politiche dissolute non può lasciare indenne l’organo politico che le ha volute e perpetrate, anche al di là ed a discapito dei distinguo registrati in seno al Consiglio comunale precedente. Questa certificata insostenibilità dei conti, aggravata anche dalla riduzione del trasferimento statale che in questo periodo di nostra gestione è stato ridotto di oltre € 1.400.000,00, comporta l’oggettiva impossibilità di far fronte, con le entrate accertate, alle uscite previste; ci si trova, quindi, di fronte all’impossibilità di assicurare persino i servizi essenziali ai cittadini. In Consiglio comunale abbiamo più volte esaminato l’ingente massa debitoria, ancora non completamente accertata, che supera comunque e di gran lunga i dodici milioni di euro destinata ad accrescersi sempre di più a causa delle procedure esecutive pendenti e degli interessi che su di essa maturano. In questi diciassette mesi la nostra attività è stata esclusivamente improntata all’eliminazione di tutte le spese superflue e voluttuarie, al pagamento delle sole spese obbligatorie e dei debiti pregressi costituiti anche dalle rate dei piani di rientro predisposti dall’Amministrazione precedente, all’individuazione di ogni possibile soluzione di risanamento finanziario ed alla instancabile e proficua ricerca di finanziamenti aggiuntivi per i tanti progetti di sviluppo della Città (non va dimenticato che i finanziamenti ottenuti da questa Amministrazione comunale superano di gran lunga quelli intercettati nei cinque anni precedenti). Rivendichiamo con forza la legittimità e la correttezza di tutti gli atti amministrativi adottati dalla Giunta e dal Consiglio comunale, al di là delle strumentali e false accuse mosse in modo irresponsabile e spregiudicato dai consiglieri di minoranza. La gravità della situazione economica ed amministrativa avrebbe dovuto spingere i consiglieri di minoranza ed anche l’apparato burocratico-amministrativo ad un’assunzione di responsabilità ed alla condivisione di un percorso comune teso al risanamento. Non possiamo esimerci dal rimarcare, tuttavia, che tali sentimenti non sono stati recepiti nonostante i nostri continui richiami. Hanno prevalso solo ed esclusivamente gli attacchi personali, le contumelie ed il tentativo maldestro di ridicolizzare il Consiglio comunale, a discapito della soluzione dei tanti problemi della Città, peraltro acuiti proprio da coloro i quali, di volta in volta, si ergevano a censori. Non possiamo, inoltre, sottacere l’inadeguatezza, l’inefficienza e la mancanza di professionalità di quella parte di dipendenti comunali che in luogo di adoperarsi per il buon andamento e la funzionalità della macchina burocratica, hanno di fatto rallentato ed ostacolato la soluzione dei problemi amministrativi. Allo stesso modo non possiamo non ringraziare quei dipendenti che hanno dimostrato grande senso di responsabilità ed abnegazione, ponendosi in questo modo all’esclusivo servizio della Città. Ci sia consentito ringraziare in modo particolare il segretario generale, dott. Arturo Tresoldi, per l’instancabile e professionale attività profusa, immeritatamente oggetto di attacchi politici dei consiglieri di minoranza. L’attività politica di questi ultimi mesi è stata quasi esclusivamente rivolta a ricercare ogni possibile soluzione per approvare in equilibrio il bilancio di previsione 2012 e scongiurare il dissesto finanziario dell’Ente. Ciò nonostante, l’Ufficio finanziario, che in piena autonomia ha lavorato alla predisposizione del documento di contabilità, ha rassegnato l’impossibilità di far ”quadrare” i conti. Tutte le criticità sopra rassegnate necessiterebbero per la loro proficua soluzione di professionalità particolarmente qualificate che noi, con gli attuali vincoli di bilancio, non possiamo assumere.Riteniamo, pertanto, con grande senso di responsabilità ed attaccamento verso la nostra Città di fare un passo indietro rassegnando le dimissioni dalle cariche rispettivamente ricoperte, speranzosi che la gestione commissariale prefettizia, con i poteri e le professionalità di cui sicuramente disporrà, potrà efficacemente dare seguito all’opera di risanamento da noi intrapresa. In questo momento di difficoltà che tutti insieme stiamo vivendo sentiamo di dover rivolgere un pensiero a tutti i cittadini che hanno riposto in noi tante speranze e che hanno sopportato con spirito di sacrificio i disservizi che, nonostante il grande impegno ed il duro lavoro svolto disinteressatamente, non siamo riusciti ad evitare proprio a causa delle difficoltà prima segnalate. Riteniamo che questa decisione, sofferta e dolorosa, sia l’unica strada percorribile per far uscire la Città dalle gravi difficoltà in cui versa.
(Giuseppe Lombardo)
(Gesualdo Dattilo)
(Nicola Monteleone)
(Michele Ratuis)
(Giuseppe Gelonese)
(Alberto Brugnano)
(Federico Fazzari)
(Vito Iervasi)
(Emanuele Marando)
(Antonio Cavo)