LOCRI- E’ ufficiale: il commissario straordinario Francesca Crea ha deliberato qualche ora fa con i poteri del Consiglio, allo scadere dei 60 giorni previsti, il tanto discusso piano di rientro.
Dopo le ultime ore di tensione (a poco prima della stesura finale), a causa del sopraggiungere di alcune voci che avevano riferito l’amara scoperta di debiti fuori bilancio, il viceprefetto ha sottolineato che si effettuerà un’ulteriore ricognizione, costituendo in tal senso un apposito ufficio. Dicevamo, sessanta giorni di duro lavoro per i tre commissari, per i dirigenti delle aree funzionali e lo staff messo su per formulare un piano credibile di risanamento dell’Ente che, qualora venisse approvato dalla Corte Conti, significherebbe accedere al fondo di rotazione assicurandone la stabilità finanziaria dell’Ente e scampando il tanto temuto default. A tal proposito, probabilmente a partire dal mese di marzo verrà erogata una prima tranche, o per meglio dire un acconto dei duecento euro previsti per ogni abitante, un prestito (da restituire nel corso dei 10 anni) che consentirà fin da subito di procedere ad una rateizzazione del debito con gli stessi creditori. Il Comune di Locri proprio per aver aderito alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, dovrà tener conto di tutte le misure utili e correttive per superare le condizioni di squilibrio evidenziate, ripristinando l’equilibrio strutturale del bilancio. Per tutta la durata del piano ad esempio, l’Ente sarà tenuto ad effettuare una revisione straordinaria di tutti i residui attivi e passivi conservati in bilancio; può procedere all’assunzione di mutui per la copertura di debiti fuori bilancio riferiti a spese di investimento (esproprii); rimodulare la pianta organica del personale; deliberare le aliquote o tributi locali nella misura massima consentita, che è quanto negli ultimi giorni la dottoressa Crea ha già disposto, definendola <<Una medicina amara ma necessaria>>. Intanto, a partire da oggi (data della delibera), come prevede la legge di conversione del decreto legge del 10 ottobre 2012 numero 174, scatteranno altri dieci giorni per trasmettere i relativi atti prima al vaglio di una commissione ministeriale e poi alla Corte dei Conti in sede regionale. Entro il termine di 60 giorni dalla data di presentazione del piano, un’idonea sottocommissione della commissione avvierà un’istruttoria, alla fine della quale redigerà una relazione finale che verrà inoltrata alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti che, entro trenta giorni dalla data di ricezione della documentazione, dovrà deliberare sull’approvazione o meno del piano, valutandone la conguità ai fini del riequilibrio.
FRANCESCA CUSUMANO
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