di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Una guerra tra poveri senza vincitori né vinti. La Locri dei cinque candidati non ha espresso alcun consigliere regionale, e alla fine il computo dei singoli voti di preferenza riesce ad esprimere – forse – solo i rapporti di forza interni al panorama cittadino e capire cosa sia mancato per dare qualche moto di speranza in più a chi avrebbe preferito avere a palazzo Campanella il candidato della porta accanto.
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Partiamo dai numeri. Dei cinque candidati locresi, quello che è andato meglio è stato Raffaele Sainato (Nella foto). 805 voti in città su 2.136 preferenze in tutta la provincia, secondo dietro Bagnato della sua lista (Autonomia e diritti) che però non raggiunge il quorum a livello regionale. Almeno, stando ai dati relativi a 2.287 sezioni scrutinate su 2.409.
Dietro di lui, Alfonso Passafaro, della Casa delle Libertà. 772 voti per lui a Locri su 1.875 complessivi presi dall’ex assessore comunale all’Ambiente a livello provinciale. Non male, ma i numeri della sua lista (che a livello provinciale è la prima del centrodestra, avendo superato pure Forza Italia), sono altri. Passafaro, infatti, è risultato essere il sesto della lista, dietro Francesco Cannizzaro (6.109 voti), Giuseppe Pedà (5.009), Tilde Minasi (4.391), Franco Crinò (3.492), e Daniele Romeo (3.178).
Terzo è Giuseppe Cautela, candidatosi nella lista di Sainato, che a Locri ha preso 328 voti su 1.268 presi in tutta la provincia. Cautela è il quarto di Autonomia e Diritti nella provincia reggina, dietro ai già citati Bagnato, Sainato e ad Augusto Minniti.
Sotto le aspettative il risultato di Dario Marando del Centro Democratico, lista che comunque non ha preso il quorum a livello regionale e che quindi non avrà propri rappresentanti in Consiglio. Con i suoi 278 voti locresi, a fronte degli 809 presi in tutta la provincia, Marando è il quarto della sua lista in provincia, dietro Tripodi, Amodeo e Murdica.
Insignificante il dato relativo alla penta stellata Melania Di Bella, ultima in provincia per il movimento di Grillo coi suoi 390 voti di cui 93 nella sola Locri.
Un’ultima riflessione lo merita il dato del Pd locrese. Solo 820 i voti presi in città, contro i 1.200 di Autonomia e Diritti. Il primo candidato è stato Nicola Irto (sostenuto da Spazio Aperto e buona parte di LocRinasce) coi suoi 215 voti, cinque in più di Mimmetto Battaglia. Solo terzo con 194 voti il segretario provinciale Seby Romeo, sostenuto, tra gli altri, dalla sua strettissima collaboratrice Barbara Panetta, da alcuni dirigenti del circolo cittadino, e dall’ex consigliere comunale Eliseo Sorbara. Per la cronaca, nella sola Mammola, comune anagraficamente molto più piccolo di Locri, Romeo ha preso 178 voti.