LOCRI – Giusto per abusare del gergo che si nutre delle semplificazioni giornalistiche, potremmo definirli “i ragazzi di Locri 2.0”. Già, perché in vista delle elezioni comunali del prossimo anno, per ora si muovono nel terreno, a loro familiare, dei social network e per preannunciare la loro presenza alle prossima competizione elettorale hanno adottato un “hashtag” semplice ma, secondo loro, efficace: #locri2018.
Si connotano politicamente a sinistra, e vogliono uscire allo scoperto in maniera palese, a carte scoperte e alla luce del sole, sfidando il modus operandi imperante da queste parti, secondo il quale la maggior parte dei cittadini, complice la quasi totale assenza di partiti politici e associazioni in genere, rimane silente per quattro anni, salvo poi partecipare alla composizione delle liste nei mesi che precedono immediatamente le elezioni, mischiandosi nel mare magnum dei soliti maestri di tatticismi e detentori di pacchetti di voti.
Insomma, Locri sono anche loro, e iniziano da Facebook per non rimanere, nei prossimi sei anni, solo opinionisti da social network che analizzano e criticano le scelte amministrative, pur rimanendo all’esterno dei gangli della cosa pubblica.
Ma chi sono, questi giovani (a loro modo “rivoluzionari”) che vogliono essere parte dell’agone elettorale in maniera autonoma, distinta e distante dai “soliti noti”?
A leggere i loro “post” rileviamo come tra i più attivi ci siano Emilio Lupis, giornalista molto popolare per essere il direttore della seguitissima testata on line “stadioradio” e firma del Quotidiano della Calabria, e il dirigente di Sinistra Italiana Francesco Emanuele Capogreco.
Ma ci sarebbe con loro anche Antonio Guerrieri, coordinatore provinciale del partito di Nicola Fratoianni.
Al momento si limitano ad accennare alcune priorità programmatiche su Facebook, cercando di allargare la base in vista della composizione di una lista capace di essere competitiva alle prossime elezioni. Non pensano a ipotesi di alleanze con le altre forze del centrosinistra cittadino, anche se, comprensibilmente, non mancheranno i momenti di confronto e, forse, le proposte di apparentamento.
A oggi si sa solo che sono pronti a “scendere in campo” in maniera autonoma.
Poi, chi vivrà vedrà.
Ma quali sono i probabili “competitor” del gruppo di #locri2018?
Al momento, appare assai probabile, se non scontata, la presenza della coalizione uscente, quella che fa capo al vicesindaco Raffaele Sainato e al primo cittadino Giovanni Calabrese, che nonostante il dissesto e qualche censurabile scivolone verbale nel corso dell’ultima seduta consiliare, vorranno essere della partita. Oggi sono presenti in tutte le cerimonie di inaugurazione e tagli del nastro delle opere in itinere, ultima, in ordine di tempo, quella dell’inizio dei lavori di costruzione del nuovo istituto professionale, seppur in coabitazione con alcuni big del Pd, tra i quali il consigliere metropolitano e, da pochi giorni, sindaco di Caulonia, Kety Belcastro.
In quella occasione, c’era anche la dirigente locrese del Pd reggino Barbara Panetta.
Anche lei viene data, da alcuni osservatori locali, come possibile candidata a un ruolo di primo piano alle prossime elezioni. Vicinissima al capogruppo democrat in consiglio regionale Sebi Romeo, la Panetta è stata promotrice di alcune iniziative a scopo ludico e culturale, specie lo scorso I maggio, e potrebbe essere lei il nome su cui il Pd reggino potrebbe puntare su Locri, magari trovando quella sintesi col circolo cittadino del partito, con a capo il segretario Giuseppe Fortugno, che certamente rientra nei possibili piani dello stesso Sebi Romeo, cui va ascritto, tra l’altro, il merito di aver trovato quel compromesso vincente alle recenti elezioni comunali di Caulonia, superando le antiche divisioni tra il gruppo storico del Pd locale e gli ex “dissidenti” di “Spazio Aperto” (in primis Attilio Tucci) che hanno permesso al circolo con a capo la stessa Belcastro, di allargare la base elettorale al gruppo di Domenico Campisi e perfino al penta stellato Rocco Femia.
Insomma, appare assai difficile che il Pd reggino voglia farsi scappare l’occasione di fare eleggere una propria figura a sindaco di Locri e di certo non è più intenzionato a fare gli errori commessi in occasione delle ultime elezioni comunali, quando, complice un errore formale (divenuto poi sostanziale) in fase di presentazione delle liste li tolse, di fatto, dall’agone elettorale.
E poi ci sono altri due soggetti associativi nell’area del centrosinistra: il primo (e più numeroso) è LocRinasce, capeggiato dall’ex sindaco Pepè Lombardo, e Libera Polis, nato da una costola di LocRinasce, che negli ultimi tempi ha promosso alcune iniziative di approfondimento su temi d’interesse generale.
LocRinasce, strettamente legata al presidente del consiglio regionale Nicola Irto, per ora dà l’impressione di rimanere alla finestra, fedele al suo modus operandi ormai consolidato nei decenni, ma non è affatto escluso che possa presentare una propria iniziativa in vista delle elezioni, così come ad altri gruppi storicamente attivi nella politica locale, da quello che fa capo all’ex sindaco Carmine Barbaro e all’ex assessore al Bilancio Alberto Brugnano, fino a quello identificabile nel suo leader Pino Mammoliti, ex renziano della prima ora, divenuto, col tempo, tra i più severi censori del Partito Democratico attuale.
Ancora è presto per capire se tutti questi soggetti saranno intenzionati a interagire col gruppo di #locri2018, ma difficilmente vorranno rimanere fuori dalla competizione elettorale.
E se nel centrodestra non intravediamo, al momento, proposte alternative a quella della coalizione uscente, per ora ci accontentiamo di osservare gli hashtag che arrivano dall’attuale sindaco e dal gruppo di #locri2018, che sembra abbia deciso di uscire allo scoperto dopo la vittoria della lista “Agave” capeggiata da Vincenzo Maesano a Bovalino, che appare come uno dei modelli amministrativi cui Lupis e compagni potrebbero ispirarsi, unitamente a quelli rappresentati dagli attuali sindaci di Benestare Rosario Rocca e Gioiosa Ionica Salvatore Fuda.
Se la loro azione continuerà, l’elemento di novità sarà rappresentato dal fatto che a Locri, delle prossime elezioni amministrative, si parla con un anno di anticipo. E non è poco.