di Luca Marturano
GERACE – Abbiamo assistito in questi mesi a una campagna elettorale confusa. La Locride con i suoi innumerovoli candidati, perderà un’occasione per essere rappresentata, per essere portatrice di interessi diffusi e non particolari.
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Non saremo rappresentanti, come Locride, perchè la somma del numero di candidati frammenta l’elettorato e di conseguenza le probabilità che all’interno del comprensorio si ottenga un numero di voti abbastanza congruo da dare voce alla locride.
E allora verrebbe da chiedersi Quo vadis Locride?
Esiste un soggetto politico che si chiama Locride? Esiste una nazione che può definirsi Locride e quindi composta da un popolo e da un territorio? Se non esiste perché se ne continua a parlare?
Qualche intellettuale della prima ora invocherà la democrazia per giustificare tutto questo.
Ma in questi casi la democrazia è solo una maschera ideologica utilizzata per giustificare i mille manifesti che ci circondano.
Proprio quei manifesti selvaggiamente affissi lungo tutti i paesi della costa ionica, che ci testimoniano di candidature avanzate per ambizioni personali e partitiche.
Ma i programmi? La (grande assente) lotta alla criminalità organizzata? Dove sono?
Il carrozzone regionale fatto di mille sprechi, fatto di una burocrazia incompetente che non ha saputo spendere i fondi comunitari, fatto di un decentramento che ha creato solo imposte e tasse, lunedì 24 si ricorderà della Locride?