LOCRI – «Locride Sviluppo è stato uno degli strumenti più belli mai concepiti dai sindaci di questa zona, ha le potenzialità per esercitare un’azione propulsiva, ma non le ha mai sfruttate appieno, perché ha perso, nel corso degli anni, tutto quel patrimonio di rapporti con università e centri statistici che invece serve per fare meglio».
Salvatore Galluzzo, ex sindaco di Gerace e presidente di Locride Sviluppo dal 17 marzo del 2011, si confessa ai taccuini di Lente Locale. La società che presiede, nata nel 1998 su impulso del Cipe che con la partita dei patti territoriali destinò alla Locride ben cento miliardi delle vecchie lire per creare sviluppo e occupazione, vive uno dei momenti più bui della sua pur giovane vita. All’inizio vi aderirono 38 Comuni, parte integrante (insieme alla Regione Calabria che ne detiene il 20% delle quote) di quei due terzi di quota pubblica che, insieme a un terzo abbondante composto dalle aziende che hanno beneficiato dei patti territoriali e associazioni di categoria, ne compongono il capitale sociale.
LE ORIGINI
Locride Sviluppo nacque come soggetto responsabile e intermediario tra i privati e il Ministero dello Sviluppo Economico e, con la partita dei patti territoriali che si è conclusa a metà del decennio passato, ha finanziato parecchie aziende. Secondo Galluzzo, però, quella fase è stata vissuta tra luci e ombre, tanto che non tutte le aziende beneficiarie dei finanziamenti avrebbero dato corso agli impegni assunti; in particolare, non avrebbero creato sviluppo e occupazione. «Mi meraviglio – ha detto l’attuale presidente – del fatto che non sia mai voluto andare a fondo, con indagini a 360° sulla destinazione dei finanziamenti. 100 miliardi erano tanti, e in larga parte quella dei patti territoriali è stata una occasione sprecata. In ogni caso, tutti i fascicoli riguardanti l’attività passata sono qui e io sono pronto a metterli a disposizione di chiunque abbia interesse a compiere i dovuti accertamenti»
L’ATTIVITA’ SOCIETARIA
Al di là della gestione dei patti territoriali, scopo precipuo della società è la progettazione compresoriale, che si estrinseca nell’attività di consulenza e organizzazione riguardante, tra l’altro, i Pit, il Microcredito, alcuni Pisl, i bandi per i centri storici e lo sportello unico delle attività produttive «Con l’intento – ha detto Galluzzo – di supportare l’attività dei Comuni».
L’EX PRESIDENTE NICODEMO FURFARO
Galluzzo fa sapere che «Prima delle sue dimissioni a fine 2006 lui rivestiva la carica che attualmente occupo, ma qualche tempo dopo decise di adire le vie legali, denunciando la mancata corresponsione degli emolumenti che gli spettavano, tanto che il suo decreto ingiuntivo, indusse il giudice a dare seguito all’esecuzione provvisoria per ben 110.000 euro, col processo che è in corso di svolgimento. Questo – ha proseguito – ha di fatto sottratto risorse preziose alla società che, allo stato attuale, è una scatola vuota che vanta dei crediti con numerosi comuni che fruiscono dell’attività di Locride Sviluppo dopo aver stipulato delle convenzioni per lo Sportello Unico delle Attività Produttive e assistenza tecnica e coordinamento per la progettazione comprensoriale. Attualmente – ha chiarito Galluzzo – Locride Sviluppo vanta circa 200.000 euro di crediti dai Comuni, e io passo le giornate a chiedere agli Enti di pagare, e non escludo di proporre decreti ingiuntivi a quei Comuni che non hanno inteso riconoscere il nostro lavoro».
LA FASE SUCCESSIVA
«Quando mi sono insediato – ha dichiarato il presidente – mi hanno detto che la mia indennità era paragonabile a quella di un dirigente della Regione. Chiesi il motivo di spettanze così alte e mi risposero che il presidente, fino ad allora, rivestì anche quello di coordinatore tecnico. Ma io – ha aggiunto – che tecnico non solo, ho preferito scindere i due ruoli, mantenendo l’incarico di presidente e affidando quello di coordinatore tecnico a Caterina Errigo che fu presidente tra il periodo di gestione di Furfaro e il mio, riducendo le spettanze mensili a 2.000 euro lorde a testa. Per intenderci – ha proseguito – ho percepito l’indennità mensile intera solo una volta, più due acconti da mille euro ciascuno a titolo di rimborso spese. In questi mesi – ha detto ancora Galluzzo – ho conosciuto un mondo a me ignoto anche in dieci anni da sindaco di Gerace e so quanto sia difficile rivestire questo incarico in tempi in cui i periodi delle vacche grasse sono finiti. Ho persino il sentore che qualcuno voglia mandare in liquidazione la società. Tra l’altro, la Regione Calabria, a parte un contributo di dieci milioni delle vecchie lire erogato nel 1999, non ha mai versato altro, pur mantenendo le proprie azioni ed esprimendo un revisore dei conti e un membro del consiglio d’amministrazione.
GLI OBIETTIVI ATTUALI, TRA OGGETTIVE DIFFICOLTA’ E PROSPETTIVE DI RILANCIO
Prima di parlare di quello che Locride Sviluppo potrebbe, o vorrebbe, diventare, Galluzzo enumera alcune ataviche criticità. «L’atto costitutivo è scaduto il 31 dicembre del 2010 – ha detto – e non riusciamo a reperire duemila euro per fare un’assemblea straordinaria davanti al notaio. Per non parlare delle mie spettanze non percepite. Ma sappiamo che tutto, o quasi, è da ricostruire, anche se uno dei dati positivi è costituito dal fatto che oggi, anche grazie al mio impegno, sia la Regione che la Provincia sono più disponibili al dialogo. Vorrei, entro il 2013, eliminare la parte privata e lasciare solo quella pubblica che si occuperebbe di supporto e informazione dei Comuni sull’attività degli uffici tecnici, sui fondi europei e sui vari bandi, alleggerendo gli Enti da costi per consulenze, staff e così via, migliorando l’approccio nei confronti della società e rendendola nuova nella gestione dei rapporti». Intanto, è prossimo il trasloco della sede nei locali dell’urban center di piazza dei Martiri di Nassyria (nella foto).
GIANLUCA ALBANESE