di Gianluca Albanese
LOCRI – Bentornati nella casa del confronto democratico. Così come accaduto in vista delle Primarie di coalizione del 2012, grazie alle quali fu scelto il candidato premier del centrosinistra, il movimento politico LocRinasce ha organizzato – caso unico nell’intero panorama locrideo – un incontro pubblico per far conoscere ai propri militanti e simpatizzanti le principali idee e proposte programmatiche delle forze alternative al centrodestra, in vista delle elezioni europee di domenica 25.
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Stasera, dunque, nell’incontro moderato dal coordinatore Pietro Parrotta hanno esposto i principali contenuti delle forze politiche di riferimento, non maggiorenti calati dall’alto come accade di solito, ma militanti, attivisti della zona, che vivono la politica attraverso il proprio impegno quotidiano e appassionato.
Per il Partito Democratico, infatti, hanno parlato il coordinatore della Locride Giuseppe Mammoliti e Attilio Tucci, dirigente regionale del partito e tra i fondatori dell’osservatorio politico “Spazio Aperto”; per la lista “L’altra Europa con Tspiras” hanno parlato il referente locale del Ciufer (comitato di rappresentanza dei pendolari italiani) Antonio Guerrieri e il coordinatore della Locride di Sinistra, Ecologia e Libertà Walter De Fiores; per il Movimento5Stelle, infine, è intervenuto l’attivista locrese Marco Pizzinga.
Dopo l’introduzione di Parrotta, che ha spiegato alcune nozioni tecniche sul voto e sull’articolazione dei gruppi consiliari nel parlamento europeo, sensibilizzando i presenti sull’importanza di recarsi comunque alle urne «Perchè – ha spiegato – il nostro nemico è l’astensionismo», ha aperto la serie degli interventi Mammoliti, segretario del Pd di San Luca, paese del quale è stato anche sindaco.
«Questa – ha detto – è l’ultima occasione per avere una politica europea di sviluppo sostenibile e legalità contro i populismi, attraverso un progetto globale che tenga nella debita considerazione il Mediterraneo e guardi all’Africa non come un problema ma come una risorsa. Il Pd – ha proseguito – con il suo programma responsabile ha una grande chance, specie dopo l’adesione al Pse e con Schultz presidente della Commissione Europea riuscirà a dare il contribuito necessario per trasformare l’Europa delle banche nell’Europa dei popoli».
Attilio Tucci ha premesso che «L’Europa è un’opportunità», ma ha preferito fare esempi concreti e immediatamente fruibili, partendo dal particolare per arrivare al concetto globale di Unione Europea, rimarcando l’importanza di una presenza forte nel parlamento di Bruxelles. «Prendiamo l’esempio dell’Ilva di Taranto – ha detto – dove oggi è morto di cancro un altro operaio: i soldi per rimettere in sicurezza quel sito così pericoloso si possono avere solo con un grande finanziamento europeo, perché l’Italia non ha le risorse sufficienti». Quindi, ha individuato nella presenza di «troppe scadenze elettorali» una delle cause dell’immobilismo nei tempi dell’azione di governo, specie con riferimento ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche. Si finisce non per pensare alle prossime generazioni ma – ha detto – sempre alle prossime elezioni». Non manca una stoccata al movimento 5Stelle del suo vicino di posto Pizzinga: «Per poter comporre un gruppo autonomo al parlamento europeo – ha detto Tucci – ci vogliono minimo 25 deputati di cui 7 di paesi diversi: che farà Grillo? Si alleerà con i nazifascisti di Grecia, Ungheria o Le Pen?».
Una domanda, quest’ultima, alla quale Pizzinga ha risposto immediatamente: «Non faremo nessuna alleanza preventiva – ha detto – ma decideremo dopo le elezioni: lo stesso Pd ha aderito al Pse solo quest’anno». Quindi, il giovane locrese ha spiegato che «Noi non siamo contro l’Europa in sè ma per un’Europa dei popoli e non del fiscal compact che vogliamo abolire, così come il fondo c.d. “Salva stati”. Il primo obbliga gli stati membri a rimanere entro parametri molto stringenti di bilancio mentre il secondo li obbliga a versare dei soldi che poi quando servono non vengono erogati ma solo prestati con tanto d’interesse». Tra gli altri punti trattati da Pizzinga, la necessità di un maggiore controllo dei flussi d’immigrazione attraverso l’istituzione di uffici italiani negli stati dai quali proviene la maggiore parte di migranti, l’alleanza tra paesi del bacino mediterraneo e il recupero della sovranità monetaria.
Antonio Guerrieri ha ricordato la genesi della lista “Tsipras”, «frutto dell’impegno di tante personalità del mondo dei movimenti e delle associazioni della sinistra europea e del bene comune, alle quali si sono aggregati i partiti perchè noi siamo di sinistra, a differenza dei 5Stelle che con la loro idea di non schierarsi né con noi né con la destra ha, di fatto, determinato i governi delle larghe intese. Siamo gente come il nostro candidato della Locride Mimmo Gattuso, esperto di trasporti che ogni giorno lotta per condizioni più dignitose e mezzi più efficienti per i pendolari. Contrapponiamo lui ai responsabili dei fallimenti di questa regione in Europa: la Calabria ha speso meno del 25% dei fondi europei a disposizione e ora c’è chi candida il colpevole, ovvero Scopelliti, senza provare alcuna vergogna».
Guerrieri ha citato «Tonino Perna e i molti economisti etici come lui, in antitesi alle politiche economiche fin qui intraprese dall’Ue».
Walter De Fiores ha portato i saluti del sindaco di Benestare Rosario Rocca, rimasto vittima di un altro attentato nella notte e ha spiegato le ragioni per le quali il suo partito ha deciso di appoggiare la lista Tsipras «Per i temi che ha a cuore», tra cui le politiche sociali, sulle quali si è incentrato quasi tutto l’intervento del giovane bovalinese. «Lampedusa è l’isola delle lacrime – ha detto – il mediterraneo un cimitero e c’è ancora troppa diseguaglianza. Basta nascondersi dietro il “ce lo chiede l’Europa” come hanno fatto i governi delle larghe intese che hanno votato il fiscal compact. La nostra lista pro Tspiras – ha concluso – è fondamentale per uscire dall’Europa dell’austerity e del precariato».
Il lungo e partecipato dibattito è proseguito per un’altra ora.