LOCRI – A distanza di una settimana, il movimento politico LocRinasce ha indetto ieri pomeriggio una nuova assemblea, per discutere con buona parte della cittadinaza o meglio per approfondire le risultanze della deliberazione della Corte dei Conti, numero 295/2012. Tale delibera, lo ricordiamo, ha dato all’attuale Commissario prefettizio Crea e al suo vice Putortì, 15 giorni di tempo per attuare un piano di risanamento “credibile” dell’Ente, altrimenti inevitabilmente sarà dichiarato il dissesto. Ad aprire i lavori, il coordinatore del movimento Pietro Parrotta, che ha sottolineato la rilevanza di questi momenti di confronto con i cittadini meritevoli di essere informati, soprattutto in un periodo estremamente negativo, come quello che ad oggi coinvolge la Città di Locri, che a breve potrebbe risentire di gravi ripercussioni. Ma entriamo nel vivo dell’assemblea. A prendere la parola per primo, l’ex Presidente del consiglio comunale, Antonio Cavo, che ha spiegato dettagliatamente come si è giunti alla famosa delibera numero 295. Tutto è iniziato con il rendiconto 2010, quando Sindaco di allora era Francesco Macrì, un atto approvato il 30 aprile 2011 dall’ultimo Consiglio comunale in carica. Così dopo l’approvazione del bilancio dove “apparentemente” la situazione finanziaria appariva alquanto positiva, la Corte dei Conti emette una delibera, la 48 del 24 maggio 2012, in cui segnala al Comune le criticità inerenti all’anno 2010: come l’inosservanza degli equilibri di bilancio, l’esistenza di residui attivi e passivi, risultati di cassa con dati difformi, invitando l’Ente ad intervenire adottando dei correttivi entro 90 giorni, per tentare di superare le difficoltà riscontrate. Il 29 giugno 2012, il Comune prende atto di quanto richiesto dalla Corte dei Conti, ma successivamente l’Amministrazione non riuscendo a sopperire i debiti fuori bilancio per carenza di liquidità, richiede un’ispezione ministeriale, affinché venisse verificata la reale situazione finanziaria delle casse dell’Ente. La relazione ispettiva, redatta dal funzionario del Viminale Quirino Cervellini, consegnata il 13 settembre del 2012, attestò gravi irregolarità contabili nonché disavanzi strutturali risalenti al periodo 2007-2011. “La deliberazione 295/2012 – ha detto Cavo – dimostra che siamo arrivati al dunque e denota l’impossibilità di adottare espedienti risolutivi, nonostante l’amministrazione abbia dimostrato consapevolezza di intervenire. Noi continueremo ad informare i cittadini, di quello che risulta dalle carte”. Cavo, ha poi fatto riferimento all’ultimo comunicato elaborato dall’ex minoranza, i cui esponenti hanno dichiarato che “il Comune di Locri pur con notevoli difficoltà economiche sarebbe lontano dal dissesto finanziario perchè esisterebbero le soluzioni e le condizioni per risollevare le sue sorti”. “Sui crediti con l’Asp – ha poi aggiunto Cavo – perchè non si sono attivati? L’attività di recupero non toccava anche a loro? E poi sulla vicenda dell’affidamento dei servizi legali dell’Ente, se la nostra colpa è aver nominato avvocati del Comune, se questi atti devono differenziarci da loro, sono fiero di averli adottati. La delibera della Corte dei Conti non lascia adito ad interpretazioni, quello che è successo segnerà l’esistenza della città. Quello che conta sono gli atti ufficiali, non il pettegolezzo”. “Tutti i nostri atti – ha poi spiegato l’ex primo cittadino Lombardo – sono stati indirizzati nell’interesse della città, cercando di riportarne la verità sostanziale dei fatti. Non abbiam fatto orecchie da mercante, abbiamo sacrificato i servizi essenziali, pagando le rate obbligatorie per evitare di aggravare la situazione. Le spese, le abbiamo ridotte per il risanamento dell’Ente. Nel 2010 non c’erano le condizioni per approvare un bilancio veritiero”. Inoltre, da quanto riportato ieri sera da Lombardo, gli atti amministrativi dei quali i gruppi dell’ex opposizione ne avevano chiesto la formale revoca, sono stati direttamente trasmessi dal Segretario Generale Arturo Tresoldi all’Autorità Giudiziaria. “Se i Commissari – ha poi concluso Lombardo – riusciranno ad evitare il dissesto, i primi ad essere soddisfatti saremo noi. Sono convinto che tutti i nodi verranno al pettine, se ho sbagliato lo stabilirà l’organo competente”.
FRANCESCA CUSUMANO
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