di Pasquale Aiello
RIACE – Risponde così Mimmo Lucano, sindaco di Riace alle domande dei giornalisti all’indomani del riconoscimento tributatogli da ‘Fortune’,una rivista americana,inserendolo nei primi cinquanta più potenti del mondo. Sono parole che rivalutano un certo pensiero e una certa idea che in tanti ormai definiscono anacronistica e fuori tempo,ma che inorgoglisce chi tiene alto il senso di appartenenza ad una ideologia politica.
Non potente, ha ragione Mimmo a rifiutare quest’etichetta, perché a lui il potere in quanto tale non lo interessa. Influente si però, perché con il suo progetto di interazione come lui stesso lo definisce,sta riuscendo a dare una spinta, forse piccola,rispetto alla complessità delle cose,ma enorme per rendere questo mondo migliore.
E lo sta facendo con fatti e non con parole trite e ritrite come fanno quasi tutti gli altri suoi colleghi amministratori, governatori, politici locali e nazionali e parolai d’ogni genere. Mimmo è riuscito a trasformare un’utopia in realtà e tracciare un solco in un mondo fatto di miseria politica e pigrizia intellettiva. Ha fatto concretamente tutto ciò che altri non hanno avuto la capacità, la voglia e il coraggio di fare, magari definendolo semplicemente ‘pazzo’.
Lui lo ha fatto a costo pure degli affetti familiari. Mimmo, tra lo scetticismo generale di politici e intellettuali, perchè sono stati veramente pochi coloro che lo hanno sostenuto, ha intrapreso questo percorso quando ancora la parola accoglienza da noi era tabù e quando incentivi e finanziamenti non erano neanche lontanamente previsti in nessun progetto o bilancio dello Stato.
Lo ha fatto perché è uno che la solidarietà, l’uguaglianza e l’aiuto verso gli ultimi li porta stampati nel suo DNA, perché lui è genuinamente di sinistra, laddove questa parola rispecchia ancora determinati valori.
Mimmo Lucano non ha avuto bisogno di un C.A.R.A. mangiasoldi per fare accoglienza, ma ha trasformato tutto il suo paese in un laboratorio di ricezione, solidarietà e integrazione verso i migranti. Mimmo Lucano cui mi lega una lunga amicizia e uguale militanza politica, non è un politico e neanche un potente, ha semplicemente non senza difficoltà messo in campo sotto gli occhi di tutti la “vera politica”.
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