di Franco Crinò*
Scandagliamo il presente alla meno peggio e il futuro lo buttiamo lì, come un discorso da fare d’ufficio. A casa di un noto bibliofilo, lo scrittore Raffaele La Capria spiega che Fabio Volo si occupa solo del presente, per nulla del passato e del futuro, eppure vende tantissimo. La cosa non è condivisibile, ma è così. La razza politica alla Renzi gioca invece sulla pelle di chi ha diritto a un futuro.
Per far riuscire un evento, per far approvare una cosa, in soldoni, per raccogliere voti, si impegna sui “momenti emozionali”. Se si possono ristrutturare o no a breve tutte le scuole imponendo misure antisismiche, se si possa fare o no a breve il Ponte sullo Stretto, se si rischia di rovinare un Vasari, perchè dietro, in una parete di Palazzo Vecchio , c’è forse (!) un Leonardo, “è tutto sommato irrilevante : l’importante è far sognare i cittadini.”
Abbiamo l’obbligo di dedicarci alla vita reale e alle visioni che potremo abbordare perchè abbiamo davanti i dati : tra 5 anni, ad esempio, 14 milioni di italiani potrebbero rimanere senza il medico di famiglia; altro esempio, tra pochi decenni forse non verranno più erogate le pensioni e via dicendo con pericoli simili.
È adesso dunque che bisogna correggere il percorso università e agibilità e numero chiuso – orientamento e specializzazioni -zonizzazioni e utenza, è adesso che bisogna correggere il Welfare, riqualificando l’assistenza e imponendo la legalità. Qualcuno ha scritto “Il mondo non l’abbiamo avuto in eredità dai nostri padri “(in realtà, non si può negare questo) ” ce lo abbiamo in prestito dai nostri figli, dobbiamo restituirglielo sano” (stiamo esorcizzando le grandissime brutture che viviamo).
In queste elezioni politiche ci sono tante candidature affatto convincenti (circola una cosa inquietante, sembra quasi che Ghedini da un lato e Minniti dall’altro si siano messi d’impegno per avvilire, ognuno per la parte di propria competenza, la nostra provincia). Per di più, le azioni programmatiche sono talvolta deboli, talvolta … dei sogni.
Ma non ci facciamo vincere dalla tentazione di astenerci alle elezioni, così regaliamo le scelte agli altri. Non votiamo neppure con la deliberata idea di vedere andare le cose del tutto a scatafascio. Nonostante tutto, dobbiamo scegliere.
Andrea Scanzi, giornalista del Fatto quotidiano di Travaglio, analista molto severo, scrive parlando del voto nel centrodestra “Berlusconi è Berlusconi”. Prendere o lasciare. Lo sappiamo da quando lo abbiamo scelto. “La Meloni con Fratelli d’Italia ha al suo interno personaggi dei quali dovrebbe fare a meno, ma sta costruendo una storia nuova con dignità”. “Salvini a forza di sputare su tutto può sbagliare e colpire …” “Noi con l’Italia” è composta da scialuppe singole.
Berlusconi queste cose le sa bene e riesce a federare tutti.
*: ex senatore