di Adelina B. Scorda
Una soluzione a mezz’aria quella scaturita dall’incontro di oggi tra il presidente del consiglio regionale Francesco Talarico, il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti, i capigruppo consiliari e una rappresentanza sindacale dei lavoratori Lsu-Lpu. Il nodo da mesi sempre lo stesso, l’assenza di stabilità lavorativa e l’insostenibilità della continua mancanza degli emolumenti. Ma a sollecitare l’incontro la concreta preoccupazione, esposta a più riprese nel corso della conferenza dei capigruppo e motivata da una recente sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittima la legge regionale relativa al piano di stabilizzazione del personale (sentenza n.18 della Corte Costituzionale che dichiarava l’illegittimità dell’art.55 della legge regionale n.47 2011).
Da queste considerazioni è emersa la necessità di elaborare un percorso condiviso per garantire a ben cinquecento lavoratori calabresi e che necessita di relativa copertura finanziaria. I sindacati, gli amministratori e le forze politiche, il partito Sinistra Ecologia e Libertà si è fatto promotore di questa battaglia, hanno chiesto alla Regione di approvare in Consiglio una norma transitoria per colmare tale vuoto normativo. Già l’Associazione dei Sindaci della Locride, insieme alle sigle sindacali, ha istituito una speciale commissione in merito, fortemente voluta anche dai lavoratori, della quale fa parte Rosario Rocca, Sindaco di Benestare e punto di riferimento di Sel nella Locride che questa mattina si è recato insieme ad alcuni operatori Lsu-Lpu del proprio comune al sit-in organizzato in occasione dell’incontro al palazzo del consiglio regionale. Ma dalle fila del Sel parte anche una seconda proposta, di aiuto e di rinforzo alla precedente, all’unisono Laura Cirella coordinatrice provinciale di Sel, Ferdinando Ailello consigliere regionale Sel e Rosario Rocca sindaco di Benestare, propongono che la stabilizzazione per gli operatori Lsu-Lpu ‹‹possa divenire vincolante per i comuni – dichiara Rosario Rocca a nome del circolo Sel – in modo da evitare che le singole amministrazioni come è successo in passato, le mancate stabilizzazione del 2007 ne sono un esempio evidente, possa decidere arbitrariamente la possibilità di effettuare o meno la stabilizzazione dei propri operatori››, proposta accettata e appoggiata anche dal segretario della Cgil di Locri Sebastiano Marando. Il dibattito odierno si è concluso con la decisione unanime di approvare una norma transitoria che superi il vuoto legislativo derivante dalla sentenza della Corte Costituzionale e che dia continuità ai rapporti dei lavoratori fino a concorrenza delle risorse inserite nel Bilancio regionale. Sarà, dunque, necessario muoversi su due livelli, approvando da un lato questa norma in modo da superare questa fase di “vacatio” che si è venuta a determinare, dall’altra, si dimostra necessario un approfondimento col Governo sul precariato, consentendo così di costruire un tavolo di lavoro più efficace in grado di rimuovere le problematiche di stabilizzazione. Una norma tampone, dunque, che di certo non soddisfa e non tranquillizza, già perché in tutto, sono quasi 5200 gli operatori di pubblica utilità che si ritrovano a fare i conti con una lunga serie di punti interrogativi sul loro futuro.