di Antonio Baldari
Quasi del tutto archiviate le accuse a suo carico in tutti i procedimenti e per tutti gli pseudo reati a lui contestati, Mimmo “ ‘U Curdu ” Lucano ci riprova. E si ricandida avendo una volontà chiara e ben precisa: “Voglio portare il modello Riace in Europa”, che costituisce un intento oltremodo benevolo, in perfetta linea con ciò che egli ha sempre propugnato in ogni dove, andando principalmente a ripopolare un borgo dimenticato come quello riacese.
Ed in buona sostanza facendo vedere al mondo come si fa a praticare l’accoglienza dei sofferenti, degli ultimi, “degli zero” per dirla con un’espressione sua tutta pregna di umiltà e di un cristianesimo “di periferia” tanto caro a papa Francesco; un’accoglienza che soprattutto è stata fatta “a chilometro zero”, in casa, rianimando Riace con le maestranze indigene miscelate a quelle forestiere, corroborate da qualche milioncino di euro che ha fatto la differenza. Differenziando Lucano ed i suoi collaboratori da tutto il resto del mondo che rimaneva ammirato, incantato, estasiato da cotanta vitalità umana umanamente apprezzabile nel mentre, però, c’era chi, magari andando a desco con lo stesso “Curdu”, consequenzialmente lo pugnalava alle spalle, senza pietà, in pari tempo ispirando ciò che la Storia ci ha consegnato.
Che non va affatto di pari passo con i desiderata del buon Mimmo, con il suo intento positivo di portare per le strade del continente ciò che egli brama bramando di rinascere lui, Riace e la bella favola che fu in Europa, in quella stessa Europa che ancor’oggi dibatte e combatte per l’affermazione di determinati principi e valori che non sono quelli che si respirano a quelle latitudini.
Insomma, non vorremo essere “bastian contrari” rispetto a ciò che l’ex sindaco di Riace teorizza nelle sue più recondite ed al contempo svelate volontà ma ci appare molto peregrina l’idea di un’Europa che accolga a braccia aperte il modello che per oltre un ventennio ha socialmente e sociologicamente caratterizzato il Vecchio Continente, e questo semplicemente perché lo avrebbe essa stessa messo nelle condizioni di farsi dire “come si fa” con i migranti. E non già confinarlo ai margini come il peggiore dei delinquenti.