R. & P.
“Siamo stati abbandonati al nostro destino, ma condividiamo gli stessi problemi di tutti i commercianti e gli imprenditori italiani, prima fra tutte la questione del pagamento degli affitti che diventa enorme a fronte di un contratto da onorare e con un’attività che per cause di forza maggiore ha dovuto chiudere i battenti da quasi due mesi”.
A segnalare lo stato di crisi di un settore che definiscono “dimenticato da tutti” sono tutti gli imprenditori, che gestiscono ludoteche e parchi gioco per bambini e hanno aderito alla comunità nata da poche settimane, “Parchi gioco e ludoteche Italia” per dare voce, anche in Calabria, a tutti i titolari e gestori di baby parking, sale feste, luoghi di svago e gioco “che ottemperano a importantissime funzioni ludiche, ricreative ma anche educative attraverso la cura del tempo libero dei nostri piccoli”. Il gruppo Italia si è fatto carico di inviare una Lettera al presidente del consiglio Conte e ogni regione si sta muovendo in maniera autonoma a contattare istituzioni, giornali, tv e ogni altro tipo di mezzo per ottenere visibilità mediatica al fine ultimo di ottenere AIUTI CHE CI POSSANO GARANTIRE UN FUTURO LAVORATIVO e che non ci portino alla chiusura delle nostre amate attività con i bambini.
“In concomitanza con la chiusura delle scuole “osservano gli imprenditori” abbiamo riscontrato un sensibile decremento del fatturato a causa di ingressi decimati e delle prenotazioni annullate. Qualora non riuscissimo ad ottenere dal governo le tutele in grado di garantirci l’annullamento del canone almeno per i mesi di chiusura, e si realizzasse l’ipotesi di incorrere in uno sfratto, la nostra categoria risulterebbe irreparabilmente danneggiata”.
Chi gestisce queste attività ha attrezzature, giochi gonfiabili e ingombranti che non si possono spostare con facilità altrove se non in un altro magazzino da affittare. “Soluzione impensabile – sottolineano gli imprenditori – se riflettiamo sul fatto che la riapertura dei nostri locali avverrà con tempi ben più lunghi. Per queste ragioni chiediamo sostegno anche al governo e alla regione Calabria per tutelare le nostre attività, i nostri dipendenti, per consentire a tutti di ripartire. Chiediamo di essere ascoltati dalla politica con la speranza di poter ricominciare presto il nostro lavoro al servizio del tempo libero dei bambini”.
Le attività come ludoteche, sale feste, centri e servizi educativi per l’infanzia, associazioni ed agenzie di animazione, intrattenimento e attività per bambini si sono allineate alle disposizioni governative e sin da subito, dal 5 Marzo, sono rimaste chiuse.
Le previsioni di riavvio per questo settore però sono drammatiche e nella Regione Calabria sono davvero tante le realtà che in questi anni si sono spese, costruendo nel tempo, con grossi sacrifici economici e duro lavoro, un supporto significativo ai bambini e alle famiglie, promuovendo eventi e attività rivolte ai bambini e sviluppando la cultura del gioco e l’attenzione ai più piccoli. Sono tante le proposte, le idee, le attività che hanno arricchito il territorio cittadino di iniziative e attività di qualità per i bambini, costruendo reti, collaborazioni anche con le istituzioni scolastiche, formative e territoriali. Ma i servizi per bambini e tutto il comparto dell’animazione, ricreazione, servizi e supporto, le ludoteche e i parchi gioco, non appartengono ad una categoria precisa, per questo non sono state prese in considerazione, in modo organico, dalle misure di sostegno economico del Governo. Queste realtà oggi si trovano in una situazione disastrosa, niente incassi, ma solamente tantissime spese fisse quali: canoni di locazione, tasse, contributi e assicurazioni.
“Molti di noi stanno sperimentando modalità alternative per rimanere accanto ai bambini e alle famiglie durante questa crisi, ma non possiamo essere lasciati soli” dichiarano i rappresentanti delle ludoteche e attività all’infanzia.
“Abbiamo bisogno che le Istituzioni competenti ci offrano un aiuto economico concreto per poter sostenere tutte le spese ineludibili nel periodo di chiusura e nel periodo di ripresa, affinché non si perda questo importante comparto che sostiene tante famiglie e la promozione dell’infanzia. Solitamente la primavera è il periodo migliore per avviare i progetti estivi, le collaborazioni, gli eventi e le diverse attività, ma ora è tutto fermo e non abbiamo alcuna informazione circa la riapertura, né le modalità possibili, questo diventa un enorme problema perché di fatto rimanda tutto a data da destinarsi. Questa è la fine di tantissime realtà importanti, fatte da professionisti appassionati che ogni giorno, per tanti anni, si sono spesi per la cultura del gioco e del tempo di qualità dei bambini. Questa è la fine per tanti servizi per bambini e famiglie che sono indispensabili, non solo per la gestione del tempo dei genitori lavoratori, ma soprattutto per gli aspetti aggregativi, socializzanti ed educativi dei nostri servizi”.
LE NOSTRE PROPOSTE:
• Autorizzazione alla riapertura delle nostre strutture per l’organizzazione di centri estivi o altre attività da valutare insieme in base alle possibilità, attraverso una opportuna Convenzione Economica con gli Enti di rifermento.
• Possibilità alle famiglie di utilizzare il bonus babysitter presso le nostre strutture, come retta mensile per l’iscrizione all’ eventuale centro estivo, per evitare che il pagamento della retta vada a gravare sull’economia della famiglia.
• Patto corresponsabilità con le famiglie
• Ricerca e condivisione di un Protocollo Sanitario su cui lavorare, per garantire sicurezza ai bambini ed al personale addetto Le nostre proposte potrebbero avere molti vantaggi, tra cui:
– dare un beneficio sia economico che funzionale alle famiglie e al Comune/Regione di appartenenza;
– mettere a disposizione ampi spazi già predisposti all’utilizzo del settore infanzia con tempi di sanificazione più rapidi
– aiuto alle nostre imprese, ludoteche, centri gioco, che hanno subito e stanno subendo un danno economico enorme, non hanno ricevuto nessun tipo di aiuto concreto o supporto.
Ricordiamo che ai bambini in questo periodo di “abbandono” è venuto a mancare supporto psicologico ed educativo. Con la nostra riapertura oltre alla ricerca di nuovi spazi, potremmo offrire un nuovo obiettivo di comunità, socializzazione e riapertura al gioco; un graduale ritorno alla normalità, di cui in questo momento difficile i bambini, hanno estremo bisogno.