Il declassamento della protezione della specie è un attacco alla fauna selvatica
di REA
BRUXELLES – I 27 paesi membri dell’Unione Europea hanno approvato la modifica della Convenzione di Berna (1979), con la quale è stata declassata “la protezione del lupo da rigorosa a semplice”. Come per gli orsi in Trentino ora anche per il lupo si aprono le porte a possibili abbattimenti selettivi? Commenta il Segretario nazionale del partito politico REA, Gabriella Caramanica.
La flessibilità, richiesta dai paesi UE, per permettere di affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità è un chiaro attacco alla fauna selvatica. A cosa serve allora il famoso regolamento di ripristino della natura, mirato al recupero de 20% degli ecosistemi? Chi vuole realmente favorire l’Unione Europea nel panorama della transizione ecologica? Non di certo la fauna selvatica.
Oltre 300 organizzazioni hanno firmato una lettera aperta con la quale hanno chiesto di respingere la modifica della Convenzione di Berna, chiedendo maggiore collaborazione nel rafforzare la tutela delle specie, politiche di tutele e indennizzi per gli allevatori e sensibilizzazione, educazione dei cittadini sul tema della coabitazione con l’uomo.
Dapprima vengono finanziati e sostenuti progetti di reinserimento, poi si vuole limitare la diffusione delle specie nei territori? La fauna selvatica è un patrimonio indisponibile. Non si possono trattare gli animali come semplici oggetti solo per un tornaconto economico. Vogliamo ricordare che si tratta di esseri senzienti. Sottolinea il Segretario nazionale, concludendo che l’istituzione Europea si sta rivelando poco credibile e inefficace. Non possiamo accettare questa deriva europeista che si cura unicamente degli interessi di determinati gruppi di pressione.