Beh, che dire, caro il nostro “Bruno nazionale”? Niente che non abbia detto il professor Georg Gottlob che, come avrai potuto notare, di “miracoloso” non ha detto proprio nulla, esprimendosi in maniera piuttosto “normale” per una Calabria “normale”: capiamo benissimo che questa strabenedetta Regione colpisca tutti per le sue malefatte ritenendo quelle “normalità” essendo etichettata per quello che è o che si vuole far passare che sia; certamente i problemi ci sono e non vengono nascosti ma, vivaddio!, sottolineamo come “normalità” ciò che viene fatto in Calabria, che non ha niente di più e niente di meno rispetto alle altre “consorelle” italiche”, anzi!
di Antonio Baldari (foto fonte Wikipedia)
Fino tre giorni fa Georg Gottlob era un emerito “sconosciuto” ai più, quantomeno in Italia, non conoscendone la provenienza, il suo daffare quotidiano e, soprattutto il suo grande amore per la Calabria; ci sono voluti i “cinque minuti per noi” dal “Bruno nazionale”, su Rai Uno, per apprezzarne la professionalità, la competenza e, lo si sottolinea ancora una volta, la sua gioia viscerale per la Calabria.
Georg Gottlob è un informatico italo-austriaco che lavora nei settori della teoria dei database, della logica e di quella “Intelligenza Artificiale” di cui si fa un gran parlare, da qualche settimana a questa parte con particolare insistenza, ed è professore di Informatica presso l’Università della Calabria, essendo stato precedentemente professore all’Università di Oxford: in quest’ultimo caso non in un’altra vita ma soltanto fino a poco tempo fa, e, tanto per rifinire il discorso su cotanto personaggio, avendo ricevuto titolo di dottorato presso l’Università di Vienna, nel 2020, e pochi anni prima all’Università di Klagenfurt, esattamente nel 2016.
Insomma, una di quelle figure alte, molto alte in special modo nel suo, ristretto, ambito tecnico-scientifico, che ha fatto un tantino sobbalzare sulla sedia il Vespa curioso, che ha sciorinato il giornalista che c’è in lui chiedendo: “Posso chiederLe, perché lascia Oxford per la Calabria?”, formulando, quindi, una domanda del tutto legittima ma che al contempo sapeva un po’ di “pazzesco” per non dire di “sconclusionato” avendo messo sul piatto della bilancia nientepocodimenoché Oxford e la sua secolare, nobile, istituzione universitaria con l’Unical di Cosenza, in Calabria: la replica del professor Gottlob è passata alla Storia ed alle future generazioni, tutta da leggere e da incorniciare.
Anche perché molto semplice, e nella sua semplicità spettacolare giacché affermante “Lascio Oxford per la Calabria perché la Calabria è una terra bellissima ed è l’ideale per lavorare con l’Intelligenza Artificiale, l’Università della Calabria ha lavorato tanti anni su questo aspetto che mi attira molto. E poi abitiamo a Paola dove stiamo bene e siamo stati accolti benissimo” – ha in estrema sintesi asserito il docente FRS (acronimo perfetto che sta per Fellowship of the Royal Society, ndr) che ha originato nel “Bruno nazionale” la successiva frase epilogo “Siamo orgogliosi che il Sud possa dare anche queste soluzioni miracolose”.
Beh, che dire caro il nostro “Bruno nazionale”? Niente che non abbia detto il professor Georg Gottlob, che come avrai potuto notare di “miracoloso” non ha detto proprio nulla, esprimendosi in maniera piuttosto “normale” per una Calabria “normale”: capiamo benissimo che questa strabenedetta Regione colpisca tutti per le sue malefatte, da sbattere sistematicamente in prima pagina e non soltanto per…cinque minuti!, ritenendo quelle “normalità” essendo etichettata per quello che è che molto di più si vuole far passare che sia; certamente i problemi ci sono e non vengono nascosti ma, vivaddio!, sottolineamo come “normalità” ciò che viene fatto in Calabria, che non ha niente di più e niente di meno rispetto alle altre “consorelle” italiche”, anzi!
Hai sentito bene, caro il nostro “Bruno nazionale”, il professor Gottlob ha parlato dell’Unical come l’Università che “da tanti anni”, lo si ribadisce “da tanti anni”, ha lavorato sull’Intelligenza Artificiale e questo, se ci consenti, non è “miracoloso” ma soltanto normalità, se vuoi straordinaria ma assoluta e niente che di più normale…normalità: non un solo minuto, altro che cinque!, è stato dedicato a ciò che quotidianamente si fa all’Università della Calabria che, ne siamo certi, se non fosse stato per cotanto luminare dell’Informatica, sarebbe rimasto silente chissà quanto ancora! Parecchio!
Intanto ci godiamo quello che, in Calabria, è il più grande spettacolo dopo il Big Ben, rievocando una produzione canora di Jovanotti, che è questo professore che ha lasciato Oxford e che si è perdutamente innamorato della Calabria per le sue bellezze e la sua concretezza: ah, quanto sarebbe bello se altrettanto facessero i Calabresi! Ed il “Bruno nazionale”, con normalità.