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Ciò che emerge con chiarezza è che, sin dal provvedimento del governo Renzi nel 2015 di portare il canone Rai in bolletta per far diminuire l’evasione degli allora 113 euro – cosa che è in buona parte riuscita ma, lo si ribadisce, secondo l’Europa in modo illegittimo – c’è un non voler eliminare del tutto questa spesa secondo quanto è del resto previsto in una proposta che rimane ancor’oggi chiusa in un cassetto, a doppia mandata, non prendendo affato in considerazione tale via, a tutt’oggi non percorribile, visto il cosiddetto “Governo del debito” qual è per l’appunto quello italiano.
di Antonio Baldari
Tra i provvedimenti adottati dal governo a guida Giorgia Meloni si è segnalata la decurtazione del canone Rai dagli ormai ex 90 euro a qualche decina in meno fermandosi a quota 70; una misura che va certamente nella direzione di una riduzione delle spese in capo alle famiglie italiane che di recente sono passate dal “non ce la facciamo ad arrivare alla fine del mese” al più concreto ed attuale “arriviamo a malapena alla fine della seconda settimana”.
Ed è quindi apprezzabile questo “gesto tecnico” da parte dell’esecutivo destrorso, di andare incontro alle esigenze delle famiglie, riducendo questo odioso balzello che l’Europa vuole fuori dal pagamento della bolletta elettrica per eliminare gli altrimenti detti “oneri impropri” e quindi tutto ciò che non attiene ai costi per usufruire dell’energia non possono essere riscossi dai gestori dell’anzidetto servizio. E così, dal prossimo anno, il costo del canone dovrà essere scorporato e pagato a parte con tre soluzioni ancora tutte al vaglio degli organi competenti, per capire il metodo migliore di pagamento da parte dei cittadini-utenti, con il vecchio e giammai mandato in soffitta “bollettino postale” che pare goda del gradimento della maggior parte dei promotori del “fuori bolletta”, benché ci sia pure chi voglia l’utilizzo di una piattaforma telematica che potrebbe essere l’ormai nota “PagoPa”.
Ad ogni buon conto, ciò che emerge con chiarezza è che, sin dal provvedimento del governo Renzi nel 2015 di portare il canone Rai in bolletta, per far diminuire l’evasione degli allora 113 euro – cosa che è in buona parte riuscita ma, lo si ribadisce, secondo l’Europa in modo illegittimo – c’è un non voler cancellare del tutto questa spesa secondo quanto è del resto previsto in una proposta che rimane ancor’oggi chiusa in un cassetto, a doppia mandata, non prendendo affato in considerazione tale via, a tutt’oggi non percorribile, visto il cosiddetto “Governo del debito” qual è per l’appunto quello italiano, che pretende comunque di riscuotere anziché far respirare i cittadini, oberati da un vero e proprio salasso di tasse, soprattasse, contributi e quant’altro.
Che a tutt’oggi fanno rimanere la pressione fiscale ben salda sopra il 40 per cento, che di fatto non scenderebbe di tanto se si eliminasse tale balzello, ragion per cui si strapperebbe un sorriso agli Italiani. E magari una serata in pizzeria in più, e invece…