di Redazione
SIDERNO- Prosegue il dibattito sulla Giustizia e sulla magistratura italiana, dopo le ultime operazioni condotte dalla DDA di Catanzaro e l’uscita del libro intervista a Palamara realizzato da Alessandro Sallusti.
A intervenire, manco a dirlo, il Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri.
“Non ho mai messo in discussione l’impegno dei giudici che, in contesti difficili come il nostro, svolgono la loro funzione con impegno e dedizione, o il valore fondamentale di una giurisdizione terza e imparziale”.
Lo afferma il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri in un’intervista pubblicata sul Fatto Quotidiano e che fa seguito alle prese di posizione delle Camere penali e di Magistratura democratica.
“Non sono il depositario di alcuna verità”, prosegue Gratteri, che respinge l’accusa di ‘giustizia a orologeria’ ricevuta all’indomani della perquisizione disposta dalla Dda di Catanzaro nei confronti del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.
“Sia io, sia i magistrati che lavorano nel mio ufficio – sostiene il Procuratore di Catanzaro – siamo pienamente convinti della bontà delle nostre richieste. Non è interesse dei magistrati colpire il politico ‘x’ o ‘y’ o lo schieramento ‘x’ o ‘y’. La magistratura tende all’accertamento della verità. E questo vale per me e per tutta la magistratura”.
Gratteri interviene, nell’intervista, anche sul cosiddetto ‘Sistema’ raccontato dall’ex presidente dell’Anm Luca Palamara.
“La quasi totalità dei magistrati – dice – con quanto raccontato da Palamara non c’entra nulla. La magistratura è composta prevalentemente da magistrati onesti il cui fine è solo quello di fare giustizia. Certo, c’è chi lo fa meglio, chi peggio, chi è più bravo chi meno, ma questo avviene nella nostra come in tutte le categorie. Quindi c’è anche una percentuale di disonesti, ma non superiore a quella delle altre categorie. Però molto più di altri facciamo pulizia, e lo facciamo in autonomia”.