di Redazione (foto e video di Enzo Lacopo)
CAULONIA- Chi si affida in lui vuole che anche in Calabria arrivi quel “ponentino” tanto caro al collega Bruno Gemelli. Quel vento di cambiamento, cioè, che dopo la vittoria del sindaco di Firenze alle primarie dell’otto dicembre già a Roma si avverte.
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Ecco perché gli amanti del “ponentino” in salsa calabra, ovvero i sostenitori di Renzi – quelli della prima ora, s’intende… – erano parecchi ieri sera, nella biblioteca comunale all’incontro col candidato renziano alla segreteria regionale del Pd Ernesto Magorno. Accanto a quest’ultimo, al tavolo dei relatori, sedevano la coordinatrice dei comitato pro Renzi della Locride Elisabetta Cannizzaro, il consigliere regionale Demetrio Naccari Carlizzi e la componente l’assemblea nazionale del partito Teresa Celestino.
Ha aperto i lavori Elisabetta Cannizzaro, rimarcando la necessità di costruire un partito che possa portare avanti l’interesse collettivo e non quello particolare. Il suo giudizio sui quattro anni di commissariamento del Pd con Alfredo D’Attorre non è lusinghiero; sostiene Magorno a segretario regionale “perché di lui – ha detto – mi ha colpito la semplicità e la genuinità, ascoltandolo prima a Lamezia all’Hotel Ashley e poi alla Federazione di Reggio”.
Teresa Celestino, delegata per la Locride all’Assemblea nazionale Pd, ha passato in rassegna alcune criticità del territorio sulle quali chiede urgentemente l’intervento della classe politica: discarica di Casignana, infrastrutture e trasporti. Ha altresì rivolto un invito alla segreteria provinciale affinché presti la giusta attenzione ai circoli di ogni paese della provincia e si riescano a tutelare la democrazia e il rispetto delle regole al loro interno.
Molti e qualificati gli interventi che si sono registrati nel lungo dibattito.
Pietro Parrotta si è augurato che “Il PD diventi il partito del fare e soprattutto non sia a conduzione familistica”. Sottolineando altresì che “A Locri i dirigenti del PD non hanno sostenuto alle comunali la Lista di centrosinistra “Impegno e Trasparenza” ma, anzi, hanno partecipato platealmente a manifestazioni di centro-destra”.
Maria Grazia Messineo, dal canto suo, ha parlato in maniera diretta e senza peli sulla lingua. “Il PD in Calabria – ha detto la giovane sidernese – è orfano. Ha avuto un curatore fallimentare, D’Attorre, che anziché risolvere i problemi li ha aggravati. E come se non bastasse oltre il danno anche la beffa: lo stesso ha ottenuto uno scranno in Parlamento per rappresentare la Calabria senza passare sotto al vaglio dei calabresi. Oggi il PD in Calabria ha bisogno più che mai di un padre che prenda opportuni provvedimenti quando certi circoli mettono su tribunali dell’Inquisizione nei confronti di militanti ai quali si intima il silenzio pena l’espulsione. Che prenda provvedimenti nei confronti di onorevoli indagati per tangenti o per voto di scambio e per condannati per truffa ai danni dell’Asl. Che non sia più il PD delle consulenze, delle prebende, o il partito taxi. Qualche avversario – il riferimento appare chiaramente diretto a Massimo Canale – che oggi si ritiene più renziano di Magorno, deve dire da quanto tempo è nel PD e perchè è nata la sua candidatura, scaturita negli ultimi giorni nonchè sponsorizzata da quell’apparato che D’Attorre in Calabria ce l’ha portato. Evidentemente per dividere e minare l’unità del partito. Dice bene Magorno – ha detto ancora la Messineo – quando auspica una svolta renziana in Calabria. La politica torni ad occuparsi dei problemi e non lasci soli i cittadini nel rivendicare i diritti. Esempio, Maria una donna della Locride malata di tumore , morta da poco, che nonostante la malattia ha condotto una lotta ferrata a difesa del polo oncologico Campanella a rischio soppressione. La politica – ha concluso la Messineo – l’ha lasciata da sola in questa battaglia”.
Peppe Macrì si è soffermato sulla necessità di ritrovare l’unità nel partito, mentre Antonio Guerrieri, dopo aver chiarito di essere un tesserato di Sel e non un militante del Pd, si è augurato “che Magorno – ha detto – una volta eletto segretario non sparisca come fan tutti”.
Non poteva mancare l’intervento del vulcanico imprenditore cauloniese Bruno Grenci. Si è rivolto direttamente a Magorno, sperando che vinca “Altrimenti – ha detto – questi ci asfaltano. Ci mandano in galera, primi fra tutti me e la Messineo”. Anche lui ribadito quanto detto dalla Messineo circa il partito che ha elargito consulenze, facendo riferimento specifico alla consulenza ottenuta dalla segretaria del circolo del Pd di Caulonia dall’allora assessore regionale al Lavoro Liliana Frascà.
Gli ha risposto il vice sindaco Franco Cagliuso, affermando che “Non c’è nulla di male – ha detto – se la segretaria del Pd di caulonia ha ricevuto una consulenza visto che spesso le consulenze sono state date ad esponenti di centro-destra”. Tra gli altri interventi, quelli di Pino Mammoliti, Spanò e Pino Quaranta. Quest’ultimo ha detto che “Dobbiamo cambiare azione politica per dare finalmente brillantezza al partito. Come si fa – ha proseguito – a non esprimere un grido di dolore ad una classe politica sorda e inefficace. E’ dovuto servire il caso Mastrapasqua per scrivere un rigo di legge che possa mettere fine al sistema perverso che elargisce alla stessa persona decine e decine di incarichi?”.
Ernesto Magorno, ex sindaco di Diamante, ha concluso puntando proprio sulla recente esperienza amministrativa che lo accomuna a Renzi. “Il congresso regionale – ha detto Magorno – è per il PD calabrese una straordinaria occasione per ricomporre un grande partito riformista e moderno dopo un deleterio commissariamento. D’Attorre è arrivato professore e se ne è andato onorevole. La vera battaglia non è tra Villella, Magorno, Lo Polito e Canale. La vera battaglia è battere Scopelliti e offrire alla Calabria una proposta di centro-sinistra che sia alternativa, nei contenuti e nei fatti, all’attuale governo di centro-destra che ha totalmente fallito in tutti i settori”.
Quello che ha in mente è un PD che non sia più disattento verso il territorio, che torni ad essere il partito del rispetto delle regole, un partito unito e responsabile, che sia capace di interpretare la domanda assai diffusa di partecipazione e cambiamento che proviene dalla società calabrese. E’ orgoglioso di essere stato appoggiato direttamente da Renzi, ma non proviene da Roma, lui proviene dalla base. Proviene da Diamante, è lì che è stato sindaco, è dai territori che inizia il suo percorso politico tra tante difficoltà. Le stesse che tutti i giorni vivono migliaia di amministratori. Invita a stare insieme a lavorare per l’unità perché uniti si vince. “Tutti insieme verso la giusta direzione”. (Che è anche l’hashtag della sua campagna per le primarie). Annuncia per giorno 9 a Gioia Tauro una “Leopolda” alla presenza di Luca Lotti.
Naccari, considerata l’ora tarda, si è limitato a dare avviso dei prossimi appuntamenti, tra cui spicca quello di domenica 9: una vera e propria “Leopolda” in salsa calabra a Gioia Tauro.
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