di Gianluca Albanese
MAMMOLA – Addizionale comunale Irpef ferma allo 0,5% e azzeramento della Tasi a carico dei cittadini. Sono alcuni dei dati maggiormente significativi della seduta consiliare odierna a Mammola, nel corso della quale è stato approvato, con i soli voti della maggioranza, il bilancio di previsione 2014.
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Un Comune, quello amministrato dalla giunta con a capo Totò Longo che applica una tra le più basse imposizioni fiscali, anche se non sono mancati i rilievi da parte della minoranza che, specie con il capogruppo Nensi Spatari, ha contestato l’aumento di un punto percentuale dell’Imu sulle seconde case.
Nelle tre ore e mezza di assemblea cittadina, non sono mancati i momenti di scontro acceso tra le fazioni consiliari, a cominciare dal primo punto, quello relativo all’approvazione dei verbali della seduta precedente, quando proprio la Spatari ha rimarcato ancora una volta l’affermazione dell’assessore alle Politiche Sociali Lorena Ieraci che, secondo la Spatari, nella precedente seduta consiliare aveva detto che «E’ umiliante per i giovani del posto avere delle borse lavoro per usare il decespugliatore». Secondo la Spatari, infatti, tutti i lavori hanno pari dignità ed è scaturito un lungo “botta e risposta” tra le due consigliere, come testimoniato dalla clip che offriamo alla vostra visione.
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L’assessore Ieraci, dal canto suo, ha chiarito che intendeva dire che «I giovani, specie quelli diplomati o laureati, ritengono umiliante avere come unica opportunità di lavoro offerta dal Comune quella che prevede solo l’uso del decespugliatore», non riuscendo però a convincere la capogruppo Spatari che ha chiesto che dalla prossima seduta in poi si possa procedere alla registrazione audio delle sedute consiliari «Visto che – ha detto – viene travisato il contenuto di quello che viene detto».
Quindi, si è passati all’esame e all’approvazione di tutti gli atti propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione. Approvata all’unanimità la decisione dell’amministrazione comunale di non procedere all’affidamento di incarichi a collaboratori esterni, una prima divisione si è registrata nel momento in cui si è votato il programma triennale delle opere pubbliche 2014-2016.
Il sindaco Longo, infatti, ha esposto le due opere pubbliche contenute nel programma: «La bonifica – ha detto – della copertura del santuario di San Nicodemo al Bosco, finanziata dal Parco d’Aspromonte, e la realizzazione di un serbatoio a condotte per l’approvvigionamento idrico di alcune frazioni, finanziato dai fondi Fas dell’Unione Europea».
Dai banchi dell’opposizione, Nensi Spatari ha eccepito che «Si tratta di un piano ripetitivo rispetto a quelli degli anni precedenti, relativi ad opere annunciate e mai realizzate. Da quando vi siete insediati tre anni e mezzo fa – ha detto la Spatari rivolgendosi alla maggioranza – non siete riusciti ad intercettare finanziamenti per opere importanti e il recupero della scalinata lo avete fatto accendendo un mutuo che graverà sulle tasche dei cittadini».
Sulla stessa lunghezza d’onda il leader dell’altro gruppo di opposizione Bruno Romeo, che ha detto che «Voto anche io contrario perché si tratta di un piano ripetitivo, quando occorrerebbe intercettare dei finanziamenti utili, ad esempio, a recuperare il palazzo comunale di via Dante e tante strade interpoderali».
Sul recupero del palazzo di via Dante, il sindaco Longo ha detto che «Si attende una sentenza della magistratura, visto che la ditta che aveva ottenuto l’appalto dei lavori ha un’interdittiva antimafia», aggiungendo che «Gli altri lavori in itinere sono in continuità amministrativa e non è vero che il mutuo acceso per il recupero della scalinata graverà sulle tasche dei mammolesi, visto che è a carico della Regione. Noi – ha aggiunto – siamo molto oculati anche nelle spese per le somme urgenze, che non hanno superato i tremila euro e abbiamo inoltrato richieste di finanziamento anche per l’edilizia scolastica».
La discussione sugli immobili da alienare che, come ha detto il sindaco «attualmente non ce ne sono» ha dato la stura a un’altra discussione, dopo che Nensi Spatari ha ricordato che «Avete alienato alcuni alloggi comunali e i proventi dell’operazione non vanno messi a copertura della spesa corrente, ma devono essere investiti per investimenti per il centro storico o per abbassare le tasse alle attività produttive».
Il primo cittadino ha risposto che «Sono destinati solo a spese d’investimento», supportato dalla responsabile del servizio economico-finanziario dell’ente, presente in aula.
Il punto è passato con il voto contrario delle opposizioni, visto che Bruno Romeo ha detto che «Votiamo contro perché ogni anno la musica è sempre la stessa».
Il mantenimento dell’addizionale comunale Irpef (tra le più basse di tutta la Locride) è stato votato all’unanimità, mentre il regolamento comunale della Iuc è passato coi soli voti della maggioranza, con la capogruppo Spatari che ha stigmatizzato il fatto che «Non sia stata convocata una conferenza dei capigruppo per discutere preliminarmente della questione» oltre che «La mancanza di un regolamento del funzionamento del consiglio comunale che è una cosa molto grave. State agendo – ha aggiunto rivolgendosi alla maggioranza- senza rispetto delle norme dello Statuto comunale» contestando altresì il fatto che in occasione di una manifestazione pubblica di due anni fa l’assessore Ieraci abbia indossato la fascia tricolore. Su quest’ultimo punto, il vicesindaco Stefano Raschellà ha chiarito che «Il sindaco Longo era assente e io ero impegnato in una contemporanea manifestazione in Belgio: ecco perché abbiamo ritenuto opportuno che l’amministrazione comunale fosse rappresentata dall’assessore Ieraci».
Anche l’azzeramento della Tasi è stato votato all’unanimità, con l’assessore Ieraci che ha inteso sottolineare l’importanza di questa misura. «Prima c’erano le detrazioni di 200 euro a famiglia, ora abbiamo inteso non gravare sulle tasche dei cittadini per non far pagare le inefficienze delle amministrazioni superiori».
Più dibattuto il punto sull’aumento dal 7,6 per mille all’8,6 per mille dell’Imu sulla seconda casa, ferma restando l’esenzione per i proprietari dell’abitazione principale.
L’assessore Ieraci ha spiegato che si tratta di una misura tesa a ottenere l’equità fiscale «L’anno scorso – ha detto – ci siamo attestati sull’aliquota base, poi, sulla scorta delle legge di stabilità 2014, abbiamo aumentato di un punto l’aliquota per i proprietari di seconde case che comporta un aumento medio di non più di 15 euro all’anno a famiglia», ferma restando la possibilità per chi ha seconde case inagibili di farsi attestare questa condizione per essere esenti.
La discussione, quindi, si è articolata sull’esistenza, in paese, di molte seconde case inutilizzate. Secondo la Spatari «L’aumento dell’Imu disincentiva chi ha le seconde case nel centro storico», mentre l’assessore Ieraci ha invitato, ancora una volta a non sottovalutare la decisione di azzerare la Tasi e il sindaco Longo ha stigmatizzato l’atteggiamento dei tanti proprietari di seconde case che non intendono affittarle o venderle. «Avremmo voluto -ha detto il primo cittadino – aderire allo Sprar per accogliere i rifugiati politici ma nessuno dei proprietari di seconde case ha inteso accogliere l’invito», corroborato dal suo vice Stefano Raschellà che ha detto che «Tasi e Imu vanno lette in un’ottica unitaria e dobbiamo incentivare chi vuole riattivare gli immobili abbandonati, anche vendendoli, con l’ex sindaco, e ora consigliere d’opposizione Bruno Romeo che ha ricordato che quando era lui il primo cittadino, emanò un’ordinanza di demolizione degli immobili abbandonati».
Anche la votazione del piano tariffario e delle tariffe della Tari ha scatenato una lunga discussione. L’assessore Ieraci ha spiegato che si sono applicati i coefficienti derivanti da una tabella ministeriale, con piccoli aggiustamenti tesi ad alleggerire il carico fiscale su alcune categorie come i ristoratori, mentre la capogruppo Spatari ha definito «Incongruenti certe scelte fatte» invitando a puntare sul ricorso alla raccolta differenziata e a un utilizzo dell’isola ecologica, realizzata e mai attivata.
Su questa vicenda, il sindaco Longo ha spiegato che «Servirebbe anzitutto comprare dei mezzi scarrabili e ottenere dalla Provincia la ratifica di un accordo già fatto con il Conai. In ogni caso – ha proseguito – di tutto ciò se ne discuterà appena concluso l’iter che porterà all’UNione dei Comuni», mentre sulla contestata mancanza di regolarità nelle operazioni di svuotamento di un cassonetto dell’immondizia in una zona periferica nei pressi del bivio per Grotteria si è accesa una vivace discussione tra il primo cittadino e il consigliere di opposizione Fabrizio Macrì, documentata dal seguente video:
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Il Bilancio di previsione 2014, poi, è passato coi soli voti della maggioranza. Dai banchi dell’opposizione, Nensi Spatari ha parlato di «Documento contabile frutto di un “copia e incolla” di quelli degli anni precedenti e privo di una visione lungimirante di sviluppo per il paese e la comunità. Siete incapaci – ha detto rivolgendosi agli amministratori – di programmare il futuro e di andare oltre l’ordinaria amministrazione e fate troppi sprechi sulla spesa corrente», spalleggiata da Bruno Romeo che ha aggiunto che «Un bilancio del genere assicura solo la sopravvivenza amministrativa dell’Ente».
Lorena Ieraci, dai banchi della giunta ha detto che «Non abbiamo mai sottratto risorse a viabiltà, politiche sociali e scuola, a fronte dei crescenti tagli di fondi trasferiti dal Governo centrale ai Comuni e non è vero che sprechiamo sulla spesa corrente. Negli uffici comunali – ha detto – stiamo risparmiando sui toner, razionalizzando le stampe».
Non si è trovato l’accordo nemmeno sull’ultimo punto all’ordine del giorno, relativo alla votazione del nuovo regolamento del servizio di acquedotto, la cui stesura precedente risale al 1993.
«Un’esigenza – ha spiegato il sindaco Longo – dettata dalle nuove norme imposta dall’Authority, da considerare anche alla luce della prossima Unione dei Comuni della Vallata del Torbido», col segretario comunale che ha detto che serve che venga approvato contestualmente alla votazione del bilancio di previsione.
Va detto che Nensi Spatari aveva chiesto un esame più approfondito del nuovo e assai articolato regolamento in sede di conferenza dei capigruppo, con contestuale rinvio della discussione, ma la proposta non è passata e il punto è stato approvato coi soli voti della maggioranza.