di Redazione
Torna in libertà Carmelo Glauco, il ventiseienne arrestato in flagranza in data 31.08.2016 dai Carabinieri di Mammola unitamente al personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria“, per detenzione illegale di armi clandestine, poiché a seguito di una perquisizione domiciliare era stato trovato in possesso di una carabina marca “Gamo” cal. 4,5 con matricola abrasa, modificata in arma comune da sparo.
Da accertamenti eseguiti nell’immediatezza dei fatti era stato acclarato che l’arma era stata modificata in arma comune da sparo, poiché ne era stata alterata la potenza di fuoco.
Stamane, in sede di udienza di convalida dell’arresto e di esame della richiesta di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, sollecitata dalla locale Procura della Repubblica, i difensori dell’indagato, Nensi Spatari (nella foto) e Roberto Lanfranco, hanno contestato il metodo di accertamento della potenzialità della carabina, rilevando che dagli accertamenti eseguiti non risultava come l’arma fosse stata modificata e che le prove compiute non indicavano il tipo ed il peso del pallino utilizzato per la verifica, influendo quindi sull’esito della prova, considerato che lo scarto di potenza contestato era minimo rispetto al limite legale e, quindi, la prova avrebbe potuto condurre a risultati diversi. Sempre i difensori hanno posto l’attenzione sul fatto che anche la prima prova di sparo aveva condotto a una potenza inferiore al limite dei 7,5 joule e questo rendeva fortemente dubbioso il superamento della potenza riscontrata in sede di riscontro, necessaria per considerare un’arma di libera detenzione o arma comune da sparo.
Tutte le argomentazioni difensive spiegate dagli avvocati Nensi Spatari e Roberto Lanfranco e le dichiarazioni dell’indagato– ritenute plausibili – hanno condotto il GIP a ritenere incerta la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine a tutte le ipotesi di reato contestate al Glauco nella provvisoria imputazione, sussistendo il dubbio sulla natura dell’arma che, unitamente al contenuto scarto di potenza rilevato rispetto al minimo legale, hanno indotto il Giudice a ritenere incerta la qualità di arma comune ascritta alla carabina e a rigettare la richiesta di misura cautelare, disponendo quindi l’immediata liberazione del Glauco.
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