di il. ba.
CAULONIA – Le risorse del Consorzio di Bonifica gestite in maniera illecita. Sotto la lente dei magistrati della Dda reggina finisce anche l’ente pubblico che cura la manutenzione delle opere sull’alto ionio reggino. Nel mirino della Distrettuale Antimafia, tra gli indagati del blitz “Mandamento Jonico”, c’è anche Rosario Barbaro il quale, «nel periodo tra marzo e agosto 2011, impiegava sistematicamente alcuni operai dipendenti del Consorzio di Bonifica di Caulonia, per far svolgere lavori di ristrutturazione, sistemazione e gestione delle sue proprietà, tra l’altro in momenti in cui tali operai, dalla documentazione di servizio acquisita, avrebbero dovuto trovarsi in tutt’altra area a svolgere ben altri compiti». Questi entravano ed uscivano dal casolare (costituito da una sala da pranzo con cucina) per prelevare attrezzi e per rifocillarsi dalle fatiche, in giorni e orari nei quali risultavano impiegati in tutt’altri lavori e in tutt’altra zona.
«Dalle attività audio-video – annota il Gip – emergeva come l’indebito utilizzo di operai del Consorzio avveniva in maniera sistematica e continuata, tra marzo e agosto 2011, almeno per 4 operai: Antonio Strangio, Rosario Sergi, Pasquale Trimboli e Pasquale Barbaro cl.’51. Evidente l’incompatibilità degli orari in cui i predetti venivano video-ripresi con gli orari in cui venivano fatti risultare a lavoro con i turni previsti. Al proposito vi è da precisare che tali orari di video-ripresa lasciavano intendere che tali soggetti permanessero nei pressi del casolare e delle proprietà annesse molto più tempo di quello documentato come dato oggettivo, tempo che verosimilmente passavano a lavoro sul posto, come deducibile dagli attrezzi maneggiati e presi nel locale, dai rumori provenienti dall’esterno, dal fatto che venivano ripresi al momento del pranzo, probabilmente dopo la mattinata di lavoro. Considerazioni che trovano ulteriori conferme dalla distanza di 23 km tra il casolare e il luogo di lavoro ove erano teoricamente impiegati, distanza da percorrere su strade locali che certo non avveniva in pochi minuti. Le assenze dal lavoro avvenivano con la complicità di chi aveva la responsabilità per il coordinamento e il controllo di tali dipendenti».