di Antonio Baldari (foto fonte Ansa)
PISA – Si è fatto un gran parlare, e se ne sta ancora facendo tanto al punto da aprire a denunce e procure, delle sonanti manganellate in quel di Pisa nei giorni scorsi: un fatto che ha destato notevole scalpore al punto da scomodare niente poco di meno ché il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Che dall’alto della carica istituzionale che Egli ricopre, ha nell’immediatezza inteso far conoscere il Suo, autorevole, pensiero, indubbiamente di grande portata nei contenuti nel momento in cui ha affermato “Non è con le manganellate che si misura l’autorevolezza”, esternando quell’essere paterno, per così dire, che è insito nella Sua, stimabilissima, persona di esperienza, di uno che ne ha viste davvero tante; e poi perché è anche e soprattutto padre e, in ultimo ma non per questo meno importante, perché è il primo cittadino degli Italiani.
E come ogni buon primo, ma anche ultimo, cittadino desidera che i più giovani possano essere allevati con il dialogo e non con autorità – che naturalmente non è autorevolezza, che è ben altra cosa! – parlando loro, comunicando con loro a trecentosessanta gradi e via di queste, sagge, situazioni da gestire non con la violenza ma nel modo più soft.
Ora, premesso che non ci sentiamo di biasimare i poliziotti che hanno agito in siffatta modalità, indubbiamente da condannare, ma è altrettanto vero che se l’hanno fatto è perché sono arrivati a considerare l’incolumità della propria persona e non già perché gli è dato loro di volta il cervello, non potrebbero altrimenti vestire la divisa ed avere simili comportamenti che, a nostro avviso, non sono, in ultima analisi, da estendere a tutti i poliziotti italiani e, ancora più in generale, a tutte le Forze dell’Ordine d’Italia, da sempre al servizio dei cittadini e non contro di essi. Ma tant’è!
Piuttosto, ciò che ci fa pensare è che, secondo un antico adagio, “mazz ‘e panell fann ‘e figli bell, panell senza mazz fann ‘e figli pazz”, volendo con questo straccio di saggezza popolare arrivare ad inquadrare la figura dei giovani italiani di oggi, messa sotto la lente, manco a dirlo proprio noi di Lentelocale!, da esperti senz’altro più autorevoli, per arrivare a capire meglio la realtà in cui viviamo e notevolmente compromessa all’indomani del Covid 19, perché “I nostri giovani sono stati chiusi dentro casa per tanto tempo ed ora devono in qualche modo dare sfogo a questa costrizione che hanno subìto” – è stato dichiarato da illustri professionisti.
Sarà anche vero questo, non abbiamo modo di dubitarne, ma è anche vero che i giovani italiani moderni e contemporanei si appalesano piuttosto refrattari al rispetto delle regole, basti guardare a cosa avviene, tanto per citare, dentro le quattro mura della Scuola d’Italia; o le vere e proprie bande d’assalto, formate anche da tantissime ragazze, sic!, per affermare la propria superiorità ed il proprio potere, in definitiva effimero ma che però, se lasciato correre, può cementarsi e saldarsi in un certo modo di essere e di pensare che può essere molto pericoloso.
Ecco, in definitiva, riteniamo che essi vadano corretti a dovere e non presi a manganellate e/o bastonate, ma attenzione a non far passare il messaggio che a loro è tutto permesso, che per loro è tutto lecito: da alcuni video, che non sono stati adeguatamente presi in considerazione, soprattutto all’inizio della vexata quaestio, forse, i poliziotti hanno agito pure per questo. E non è che ne avessero tutti i torti.