R. & P.
Scendiamo in piazza per richiamare i nostri diritti e non per cantare “Bella ciao”.
La manifestazione dell’11 giugno ha dell’inverosimile.
Da una parte un ex sindaco, Mimmo Lucano accusato di molti reati e ritenuto, dai suoi compagni, innocente a priori senza attendere la sentenza; dall’altra una manifestazione, se così si può definire un gruppetto di 35 persone, che ha paralizzato inutilmente una città facendo impiegare uno dispiegamento di forze dell’ordine spropositato e smisurato.
A cosa sia servito tutto questo clamore? Chi pagherà adesso tutto questo?
Interrogativi che si pone il segretario cittadino di Fratelli d’Italia Francesco Maviglia a nome del circolo, accodandosi a quanto scritto dal sindaco Giovanni Calabrese.
«Non riusciamo a comprendere – afferma Maviglia – se tutta questa sicurezza, come da protocollo, è stata richiesta per far fronte ad eventuali contrasti della destra, pensando in una eventuale protesta, o dai suoi stessi compagni che, anche se dichiarata manifestazione di solidarietà, avrebbero potuto prendere il sopravvento. Nel primo caso direi – chiosa Maviglia- che non c’è nessun interesse a contrastare una situazione che già di suo parla chiaro, perché saranno le Autorità competenti nelle aule predisposte a giudicare l’innocenza o la colpevolezza di uomo che oggi è diventato per molti comunisti, un idolo, un uomo
da emulare. Noi restiamo come sempre detto basiti da tale affermazione di fronte all’evidenza. Nel secondo caso Lucano stesso, pur rincuorato dai suoi quattro amici vicini, si renderà conto, o si è già reso conto ma fa finta, che molti lo hanno già abbandonato e non credono più in lui, vista anche la scarsa
affluenza al suo “11 giugno”?
“Restiamo umani” celebra lo slogan della sua battaglia ed è proprio questo che tutti dovranno fare, restare umani e rispettosi di fronte ad un processo iniziato, senza declamare o pretendere trattamenti diversi rispetto a tanti altri imputati».
«Per la metà delle accuse all’ex sindaco, altre persone – è indignato Maviglia- non hanno ricevuto il suo trattamento e altri sindaci per molto meno di quello che ha fatto lui sono stati commissariati e non c’è stata nessuna manifestazione; molti hanno atteso il giudizio in dignitoso silenzio».
Poi l’appello a tutti i cittadini e a quelli che il segretario definisce “falsi buonisti”, «Ad interessarsi realmente delle problematiche del territorio e se proprio c’è da scendere in piazza e protestare lo si faccia seriamente per questioni gravi che attanagliano la nostra Locride:sanità, infrastrutture, trasporti, disoccupazione. Scendiamo in piazza per richiamare i nostri diritti, lasciando da parte i coretti di “Bella ciao”».