di Marcello Attisano*
Dopo la brillante operazione della magistratura, c’è una grande opportunità da cogliere per far ripartire e rilanciare un territorio stremato. Focalizzare i tanti aspetti indispensabili di cui il territorio ha bisogno, in primis quello finanziario.
C’è bisogno di una forte azione strutturale per mettere in sicurezza migliaia di imprese che hanno il coraggio, nonostante le mille difficoltà, di lavorare in un territorio che da sempre è una vera trincea. Dove, mancano le più elementari condizioni economiche e finanziarie che invece esistono in tutte le altre regioni, non solo italiane ma anche e soprattutto europee.
La spinta al credito bancario da parte del presidente della BCE Mario Draghi è senza precedenti. Neanche fuori dall’Europa ha mai raggiunto tassi così bassi. Ma, purtroppo c’è una vera e netta scollatura di tecnica bancaria tra il board della Bce che azzera i tassi di riferimento, impone tassi negativi sui depositi, da una spinta al credito bancario e l’economia reale. Quella vera. Per fare un esempio, quella della stremata terra che si chiama Locride dove il costo del denaro è tra i più cari in Europa. Il contrario di quello che avviene nel cervello di Draghi, sostanzialmente tassi elevatissimi e, dove purtroppo, rimangono poche le banche virtuose.
… Se si vuole il bene di questa piccolissima area che alla fin fine è un piccolissimo puntino della carta geografica, poco meno dello 0,23% del popolo italiano ma è pur sempre territorio italiano ed è soprattutto fatto da gente per bene. Il credito è fondamentale. La legalità e la democrazia di uno Stato si misurano anche nel garantire ad un ragazzo brillante, con un progetto in mano, la possibilità di entrare in un qualsiasi Istituto bancario ed essere finanziato senza tentennamenti.
È necessario subito chiarire che le aziende e le famiglie virtuose ci sono e sono migliaia. Allora perché non partire da queste con un piano finanziario strutturale? Invece di lasciarle allo sbaraglio? Del resto, non si chiede nulla di extraterrestre, ma una vera strategia finanziaria. Insomma, sostanzialmente uno strumento finanziario per la “Locride” che faccia uscire questo territorio dal disastro per essere rimbalzato in una posizione di riscatto con prospettive vere, sia sul piano economico, sociale e culturale. Si perché se il quadro delle aziende e delle famiglie è positivo di riflesso tutto il territorio non potrà che essere positivo.
Bisogna costruire un muro invalicabile, tra la legalità dell’accesso al credito e il “precipizio” dell’usura. Ma, per fare questo, lo Stato e le istituzioni finanziarie devono tendere la mano alla Locride. Il sacrosanto diritto dell’accesso al credito deve essere normalità e le condizioni vantaggiose. Le garanzie devono essere messe sul campo dai confidi che in Calabria ce ne sono tantissime. Ma, non si capisce perché non intervengono.
Nel nuovo pacchetto dei maxi prestito. “Draghi ha spiegato che gli istituti di credito pagheranno un tasso negativo quanto più faranno credito a imprese e famiglie”. Ma il successo di queste misure finanziarie potranno avvenire? Verranno mai applicate in un territorio chiamato Locride? Considerato che il programma durerà fino a marzo del 2017, l’augurio è che l’azione finanziaria, coinvolga anche questo piccolissimo e antichissimo lembo di terra d’Europa.
Marcello Attisano (Resp. attività economiche e produttive – Corsecom)
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