di Redazione
LOCRI – Una sorta di class action contro l’inquinamento del mare e dell’ambiente in genere. E’ quanto ha in animo di realizzare l’associazione “Città balneare della Locride”, che dopo aver constatato come le condizioni del mare in questi primi giorni che preludono all’estate non siano tali da supportare gli sforzi degli operatori balneari e delle strutture ricettive della zona, ha spiegato, tramite il suo presidente Gino Lascala (nella foto), le ragioni dell’iniziativa.
«La storia – esordisce Lascala – si ripete, come un vecchio film che puntualmente ogni anno ci troviamo a guardare davanti alla proiezione di un mare stupendo, uno dei nostri tesori più grandi, il nostro orgoglio e il dilemma dell’inquinamento, delle discariche che non funzionano.
L’Associazione Città Balneare della Locride, di fronte a una realtà come la nostra, dove turismo e mare dovrebbero camminare di pari passo, sta elaborando un atto in cui gli operatori turistici balneari e coloro che hanno un interesse comune a salvaguardare l’immagine di ciò che una splendida Cittadina sul mare come la nostra Locri dovrebbe offrire, si costituiscono parte civile contro ogni forma di inquinamento che distrugga l’interesse, principalmente ma non solo economico, del paese».
Lascala prosegue dicendo che «L’associazione, intende così tutelare, dare voce ai diritti degli associati e di tutti i cittadini, invitando le autorità competenti a vigilare su chiunque rechi danni all’ambiente marino, facendosi portavoce di un problema che puntualmente si ripete. Accanto all’impegno da parte degli operatori turistici, gli imprenditori, che investono, si rinnovano, si preparano per la stagione estiva, rendendo per quanto è possibile, accogliente il nostro lungomare, la nostra città, dovrebbe trovare l’impegno di chi di competenza a garantire che il problema delle discariche venga risolto.
Fin quando il mare come il nostro sarà considerato solo elemento decorativo, un contorno, e non come una delle più grandi ricchezze che si possano avere, un motivo di orgoglio, un bene così prezioso, da tutelare, proteggere, in grado di accogliere il turista e il cittadino stesso, in un ambiente sano, pulito, luogo di relax, trovando il famoso tappeto rosso come segno di benvenuto, di un primo impatto che deve essere un messaggio positivo per l’ospite, non serve indossare l’abito migliore che abbiamo dentro l’armadio, tralasciando tutto il resto, e ignorando i famosi scheletri che tendiamo a nascondere.
Non si può rimanere indifferenti di fronte a questa situazione che potrebbe essere un grave danno per la stagione estiva appena iniziata – conclude il Presidente Gino Lascala – faremo quanto è possibile per tutelare il nostro mare».
e intanto è arrivata in questi giorni la bolletta dell’acqua “potabile” con la quota per la depurazione
perchè pagare se il depuratore non funziona? e se funziona perchè il mare è sporco? perchè dall’odore si tratta di “quel tipo di sporco”