di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – C’è un altro Pd nel territorio, lontano dai sorrisi a denti bianchi su patinata (e su facebook), dal decantato “gineceo” della segreteria provinciale monocolore, dalla routine delle primarie permanenti, del vortice delle candidature e degli organismi intermedi di fresca istituzione. È quello del lato oscuro del partito, fatto di circoli acefali o di bruchi non ancora divenuti farfalle.
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I casi non sono infrequenti, soprattutto dalle nostre parti, ed è il caso di ricordarne i più eclatanti.
MARINA DI GIOIOSA
Lo scorso 15 gennaio, la sala del centro “Egidio Gennaro” era piena di militanti, simpatizzanti e segretari degli altri circoli democrat. Su iniziativa di due giovani del luogo, Cristina Commisso e Giuseppe Jirilli, si preannunciava l’istituzione del circolo cittadino. C’era anche il segretario provinciale Seby Romeo, venuto a benedire i due militanti e la loro iniziativa. Da allora, però, è tutto fermo. Il costituendo circolo non ha una sede e soprattutto non ha una segreteria, perché in questi tre mesi non c’è stato il tempo (o la voglia?) di fare il congresso cittadino.
Certo, in mezzo ci sono stare le primarie per le elezioni dell’assemblea e del segretario regionale che oltre a fare impiegare tempo ed energie, probabilmente hanno fatto emergere qualche malumore, visto che il metodo scelto per la nomina di un candidato di area pro Massimo Canale in loco non sarebbe stato condiviso da molti perché inteso come una nomina calata dall’alto e non discussa con la base.
Per i più smemorati, la prescelta fu la giovane Valentina Femia, all’epoca non ancora tesserata del Pd e, per sua stessa ammissione, simpatizzante di un universo politico più a sinistra rispetto ai democrat. Una giovane di grandi capacità e specchiata onestà la Femia, attivista del movimento giovanile O’Strakon, ma non proprio una militante storica del Pd. Secondo i bene informati, dal momento della sua investitura, qualcosa si sarebbe rotto nel gruppo dei militanti cittadini, tanto che da allora si fatica non solo a trovare una soluzione unitaria per le potenziali candidature a segretario,ma è tutto fermo, in attesa di un segnale da parte di una direzione provinciale del partito che fino al momento ha deciso di non decidere e pare che la riunione convocata per la giornata di ieri non abbia nemmeno avuto luogo.
Una situazione di stallo, questa, che stride con l’entusiasmo sincero dei tanti militanti cittadini – per lo più giovani – e che dà l’idea della distanza tra Reggio e Marina di Gioiosa, non solo dal punto di vista logistico.
GIOIOSA IONICA
Qui la situazione è diversa, ma non meno grave. Da quasi un anno, infatti, il circolo non ha più un segretario. L’ultimo fu il consigliere comunale Riccardo Modafferi che, come più volte evidenziato su Lente Locale, l’anno scorso decise di compiere un gesto d’altri tempi, dopo il risultato elettorale deludente del suo partito, in calo alle Politiche di febbraio e clamorosamente ultimo nella competizione amministrativa di maggio che vide la vittoria di Fuda: si dimise. Un gesto esemplare il suo, specie se si pensa all’attaccamento alla poltrona di molti perdenti di lungo corso, che nel Pd della Locride non mancano.
Dopo le dimissioni, venne nominato un collegio di reggenti, una sorta di direttorio comprensivo di tutte le anime del partito. Fu vista come una soluzione tampone, ma dura da un annetto caratterizzato da momenti bellissimi come il convegno con l’ex ministro Fabrizio Barca, la riapertura della discussione sull’Unione dei Comuni della vallata del Torbido, che diede il “la” a un processo che non solo è in corso ma è anche in uno stato piuttosto avanzato, ma anche di panni sporchi lavati in famiglia, come le contestazioni su una quindicina di tessere del 2013 che starebbero facendo incancrenire una situazione già statica di suo.
E ora? Tutto fermo, proprio come a Marina di Gioiosa. Si aspetta un segnale da una direzione provinciale che sembra voler nascondere la polvere sotto il tappeto, in un momento per nulla facile per la segreteria provinciale “monocolore”, che ha appena dovuto ingoiare il rospo della mancata candidatura alle Europee di Massimo Canale, che appariva fino a qualche giorno fa come scontata, una sorta di “contentino” dopo la sconfitta al congresso regionale. Quanto durerà ancora questa fase di stallo e come si esce dall’impasse della contestazione di parecchie tessere?
Tutte risposte che dovrebbe dare una direzione provinciale al momento silente.
LE ALTRE SITUAZIONI
Per non parlare delle guerre fredde in atto da tempo, come quella nel circolo di Locri o di Caulonia, della voglia matta di allontanamento coatto degli “eretici” nel circolo di Siderno e l’unità lontana anni luce in quello di Monasterace e Roccella, prossime al voto amministrativo.
Ma ci sarà poi così tanto da sorridere nei palazzi dei vertici provinciali del Pd?