di Emanuela Alvaro (ph. e video di Enzo Lacopo)
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Parte da qui la serie di iniziative per impedire quello che sembra essere un futuro ormai certo, lo smantellamento della linea ferroviaria della zona ionica. Le stazioni ad essere interessate ai tagli sono: Marina di San Lorenzo, Bova Marina, Capo Spartivento, Ferruzzano, Ardore, Gioiosa Jonica, Caulonia, Riace, Squillace, Roccabernarda, Isola di Capo Rizzuto, Roseto Capo Spulico, Policoro-Tursi.
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«Qui stamattina per rivendicare un diritto che rischia di essere negato a migliaia e migliaia di cittadini, il diritto alla mobilità ferroviaria». Domenico Gattuso, presidente del Ciufer, il Comitato italiano utenti delle ferrovie regionali, parla di azione tesa a demolire il trasporto ferroviario regionale avvantaggiando alcuni territori e alcuni servizi a favore di poche componenti sociali.
«Crediamo – continua – in un disegno mirato a cancellare l’intera linea ionica da Melito Porto Salvo fino a Metaponto, considerando che da Metaponto a Sibari non circolano già i treni. Per un calabrese della zona ionica che decide di andare in Puglia è praticamente impossibile arrivarci in treno. Altro tratto che stanno tagliando è quello tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido, così facendo la ionica viene sempre più isolata. Hanno lasciato le stazioni in uno stato di abbandono e degrado totale, stanno riducendo i servizi con treni sempre più scadenti e vecchi, soggetti a guasti, corse che saltano e ora l’ennesimo attacco a questa linea che sta ad indicare che il pericolo sta diventando sempre più serio. L’intenzione è di tagliare dei binari in corrispondenza di una decina di stazioni, ma si sussurra si stia pensando ad altre dieci».
Gattuso sottolinea come il venir meno di un binario nelle stazioni dove ce ne sono due significa impedire la coincidenza, ovvero l’incrocio tra due treni. Eliminando un binario che costa nulla anche in termini di manutenzione, non solo si buttano via delle risorse, ma si traduce nell’allontanamento dei punti di incrocio in linea e i tempi di attesa si allungano. Si impoverisce ancora più un servizio già poco attraete.
«In realtà questa è una linea che ha una funzione sociale ed economica di altissimo livello. La questione che si pone oggi è la capacità di reazione della popolazione, se è o meno consapevole di quello che rischia e si mobilita per fare fronte comune. Noi pensiamo che ha delle potenzialità inespresse notevoli. Se manca questa consapevolezza si rischia di perdere un servizio importantissimo, delle potenzialità di sviluppo e parlare a quel punto di turismo dalla nostre parte significa dire delle sciocchezze. Il treno è economia, il treno è sicurezza, è garanzia di vivibilità. La questione è complessa e la si sta affrontando con molti amministratori che si stanno rendendo conto che la partita in gioco è veramente notevole. A Marina di San Lorenzo hanno già smantellato il binario di stazione, prevediamo che la successiva possa essere Bova Marina. Chiederemo un tavolo tecnico qui in Calabria con i referenti delle ferrovie, della Regione e i politici locali che si stanno proponendo per le prossime elezioni regionali. Questa è la battaglia dei calabresi, qui è in gioco il futuro dell’intera fascia ionica. Arretrare anche su questo fronte significherà non dare speranza a chi in questa terra vuole continuare a vivere. Perdere un servizio come questo significa impoverire il territorio. Dobbiamo, non chiedere, ma pretendere il rispetto di diritti riconosciuti in tutta Europa».
Una manifestazione alla quale hanno dato la propria adesione le sei amministrazioni della Vallata del Torbido, attraverso la quale sensibilizzare l’opinione pubblica che deve smettere di subire senza reagire. «Qui per sensibilizzare anche i candidati alla guida della Regione Calabria affinché assumano responsabilmente una posizione sulla politica dei trasporti nella Locride che fa parte di quei 500 chilometri della rete ferroviaria calabrese che si completamente eliminare. Sensibilizzare – spiega Isidoro Napoli, assessore comunale all’urbanistica e all’unione dei Comuni della Vallata del Torbido – rispetto ad una politica che tende a deprivare questo comprensorio di ogni tipo di servizio. L’abbiamo subito nella sanità, lo stiamo subendo nei trasporti. Pensiamo che una manifestazione come quella di oggi debba essere tenuta in considerazione. Manifestazione che farà parte di una serie di iniziative, la prossima il 25 settembre a Siderno e i primi di ottobre a Bova Marina».
Una manifestazione in difesa della ferrovia ionica e in difesa della stazione di Marina di Gioiosa Ionica e delle altre stazioni che verranno chiuse, ma anche, per il sindaco Domenico Vestito, in difesa del futuro e di una prospettiva per questa terra. «Non possiamo pensare che lo sviluppo economico della Locride possa passare dal taglio dei treni. I paesi più civili del Mondo investono sul trasporto su rotaia e in Calabria invece viene meno. Questo non può succedere, occorre, però, che i cittadini si stringano ai sindaci e alle associazioni perché altrimenti soli non andremo da nessuna parte».
Cittadini che ancora una volta non hanno fatto pesare la propria presenza.
Di “strabismo della politica” parla Antonio Guerrieri, responsabile infrastrutture e trasporti per la Calabria di Sel. «Una stazione rinnovata non più di cinque anni fa utilizzando fondi comunitari deve ora essere smantellata per presunti risparmi. Non si fanno circolare i treni adducendo che si debba risparmiare quando il problema è una gestione scellerata dell’ordinario. Strabismo che deriva dal fatto che mentre i servizi in generale vengono razionalizzati, accorpando uffici, non si permette alla cittadinanza di usufruirne con un agevole trasporto pubblico. Come Sel denunciamo un possibile danno erariale».
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