di Antonio Baldari
MARINA DI GIOIOSA JONICA – “Complimenti a tutti voi, ragazzi, perché siete stati davvero molto bravi a calarvi in delle situazioni che, anagraficamente, non vi appartengono ma che ci ha avete fatto rivivere, in musica, in maniera eccellente anche se accanto a me avevo don Massimo (Nesci, parroco di Marina di Gioiosa Jonica, ndr) che mi ha cantato all’orecchio per tutto il concerto, fortuna che il presidente del Consiglio d’Istituto – Domenico Vestito – conosceva soltanto quella di Jovanotti!”; si è conclusa con questa ilarità della dirigente Maria Giuliana Fiasché il saggio di fine anno scolastico della Scuola secondaria di primo grado “Peppino Brugnano” di Marina di Gioiosa Jonica, nei locali dell’istituto commerciale “Marconi” di Siderno, svoltosi in un pomeriggio uggioso, di battistiana memoria, quello di oggi, lunedì 5 giugno, alla presenza del parroco gioiosano, don Massimo Nesci; del presidente del Consiglio d’Istituto, Domenico Vestito; di una buona rappresentanza dei docenti del plesso di piazza Mazzini e di numerosi genitori.
Che avevano accompagnato i propri figli coinvolti in quello che era stato in precedenza definito “un tuffo nella musica italiana, dagli anni ‘50 ai nostri giorni” – tanto si leggeva nella locandina all’uopo diffusa, per una manifestazione sapientemente lavorata, organizzata ed allestita dal maestro e professore Giulio Cesare Daniele, titolare della disciplina in quel di Marina di Gioiosa, che per tutto l’arco della stagione di studi 2022.2023 ha preso per mano e condotto gli alunni in un cammino duro ma oltremodo proficuo con l’utilizzo del “flauto dolce”, orchestrale, i cui risultati sono stati vivamente apprezzati con degli scroscianti applausi a scena aperta.
“Perdonerete i ragazzi se commetteranno qualche errore, a questa età ci può stare, anche perché io non sono il maestro Muti!” – si era schermito il professionista originario di Caulonia nell’ouverture della serata sidernese, pluripremitato a livello nazionale e nella circostanza magistralmente assistito alla consolle dall’ormai in quiescente ma pur sempre tanto amato prof. Tonino Sgambelluri, ma tant’è! Lui non sarà Muti ma tutti, seggiole dell’aula magna comprese, hanno manifestato il loro più vivo gradimento per questo viaggio in musica da “Malafemmena” ad “Arrivederci Roma”, passando per “Gloria” e “Sei un mito” tanto per gradire soltanto alcune delle “perle” che le giovani studentesse ed i giovani studenti hanno saputo inanellare anche dal punto di vista vocale da “Ma che freddo fa” a “Fatti mandare dalla mamma”; passando per “La nostra favola” a “Vent’anni”.
Insomma, un vero e proprio caleidoscopio di emozioni per il quale anche e soprattutto il maestro Daniele nel suo, misurato, stile, ha inteso elogiare i ragazzi per come si sono espressi e, rivolgendosi ancora una volta alla preside Fiasché, ha asserito “Ecco, questo noi abbiamo saputo fare”, con la dirigente che non si è fatta pregare due volte per lanciare bonariamente il guanto di sfida per il prossimo anno “In cui vorremo lavorare, tutti insieme, per raggiungere dei risultati ancor più lusinghieri in special modo grazie a questi nostri ragazzi – ha epilogato Giuliana Fuasché – che sono sempre di pìù il nostro più roseo futuro”.
Del resto, si può dare di più, o no?