R. & P.
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Ora ne abbiamo la conferma ufficiale: la c.d. “Legge Severino” presenta profili di incostituzionalità e va, certamente, rivista. La posizione assunta dal Consiglio Comunale di Marina di Gioiosa Ionica, nella sua seduta di insediamento, con il voto contrario della minoranza, era tutt’altro che campata in aria e, al contrario, aveva basi solide di fondamento.
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I lettori ricorderanno la vicenda. All’indomani delle elezioni amministrative del 17 e 18 novembre 2013, che videro l’affermazione alla guida del Comune di Marina di Gioiosa Ionica della lista Libertà è Partecipazione, guidata dall’attuale Sindaco Domenico Vestito, la proclamazione degli eletti, per qualche ora, si tinse di giallo. La conferenza dei presidenti di seggio, infatti, dopo avere ricevuto una comunicazione della prefettura di Reggio Calabria, prima sospese le operazioni di proclamazione e, successivamente, decise di escludere dal Consiglio Comunale il primo degli eletti, il dott. Raffaele Gennaro, a causa di una vecchissima condanna subita oltre trent’anni prima. E ciò perché la “Legge Severino”, quanto alla durata della incandidabilità derivante da condanne, stabilisce una sorta di “doppio binario imperfetto”: da una parte, con l’art. 13, destinato esclusivamente a deputati, senatori e membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, ne fissa la durata massima nel doppio di quella della pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici, se irrogata; in caso contrario, in assenza di pena accessoria, l’incandidabilità avrà una durata massima di sei anni. Riguardo invece ai consiglieri regionali, provinciali e comunali, si registra una lacuna (da qui il doppio binario imperfetto) poiché nel testo non vi è una norma espressamente dedicata a costoro e quindi la incandidabilità si ritiene a vita, illimitata.
Immediatamente, la neo maggioranza consiliare, sostenne la incostituzionalità di questa parte della legge e, nella primissima riunione del civico consesso, venne presentata una mozione, che incaricava il Sindaco di portare questo vuoto giuridico in tutte le sedi istituzionali.
Il Primo cittadino, Domenico Vestito, in coerenza con il mandato ricevuto dal Consiglio, in questi mesi si è attivato per fare emergere la vicenda, che non riguarda una sola persona, ma un sistema giuridico, che presenta evidenti caratteri di violazione della Costituzione. Gli sforzi condotto dal Sindaco hanno dato i loro frutti. Qualche settimana fa’ il Vicepresidente della Camera dei Deputati, Roberto Giachetti, ha presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia proprio su questo tema. Inoltre, il Presidente Nazionale dell’ANCI e Sindaco di Torino, Piero Fassino, ha scritto al Sindaco Vestito, comunicandogli che la questione è stata sottoposta all’attenzione del Comitato Direttivo dell’associazione dei comuni italiani, il quale ha adottato un ordine del giorno in cui invita Governo e Parlamento ad avviare una seria riflessione sulle criticità della “Legge Severino”. L’ordine del giorno ricalca, pedissequamente, tutte le indicazioni fornite dall’Amministrazione di Marina di Gioiosa Ionica. Scrive Fassino che “l’ANCI richiama l’attenzione sulla necessità sia di una una valutazione della possibile violazione dei principi costituzionali che delle garanzie di un regime sanzionatorio omologo fra tutte le cariche elettive”.
“Non posso che esprimere grande soddisfazione per le prese di posizione di ANCI e dell’On.le Giachetti – ha dichiarato il Sindaco Domenico Vestito – I rilievi, che in tempi non sospetti avevamo mosso ad alcune parti della “Legge Severino, norma giusta per un adeguato contrasto alla corruzione e al malaffare, si sono confermati più che fondati. Una classe politica, che ambisce a diventare classe dirigente, non può supinamente arrendersi di fronte alla legge, ma quando questa viene ritenuta ingiusta si ha l’obbligo politico e morale di fare di tutto per cercare di cambiarla. Su questa strada ci siamo mossi e continueremo a farlo, senza mollare su un tema che ci sta a cuore, perché riteniamo che così come formulata la “Legge Severino” favorisca la classe politica più forte, quella nazionale, a scapito del cariche elettive locali”