di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – «Il tempo dei giochi è finito e le carte sono scoperte, si chiuda questa triste stagione e si restituisca a Marina di Gioiosa Jonica, alla Locride e a tutta la provincia, delle segreterie vere per qualità, rappresentanza e formazione politica, chiudendo la stagione degli yesman e yeswoman». Sono le parole di Cristina Commisso (nella foto) e del suo gruppo politico di riferimento, alla vigilia dell’appuntamento fissato per domani dalle 18 alle 20 nei locali del centro sociale “Egidio Gennaro”, deciso dalla federazione provinciale del partito per procedere al tesseramento in vista della scadenza del 31 dicembre.
{loadposition articolointerno, rounded}
Un appuntamento che Cristina Commisso (da almeno un anno indicata come segretario in pectore di un circolo che non ha mai vissuto un congresso cittadino) e i suoi (che ribadiscono di essere la maggioranza dei militanti del Pd cittadino) diserteranno, perché inteso come un’imposizione da parte della federazione provinciale, che non ha concertato con tutti i tesserati la data di acquisizione delle nuove tessere, come accaduto in occasione del precedente tesseramento, quando la Commisso intese concordarla con tutte le anime del Pd di Marina di Gioiosa Ionica.
Insomma, da quel 16 gennaio in cui si tenne l’assemblea per dare il “la” alla costituzione del circolo cittadino con contestuale congresso (che appariva imminente) e all’assemblea del mese di maggio – in ambedue le occasioni vi prese parte il segretario provinciale Seby Romeo – è iniziata una lunga fase di stallo, in cui i militanti democrat (tranne quelli vicini alla segreteria provinciale) contestano la mancanza di agibilità politica, e di analisi del voto. Tutte cose che dovrebbero essere il pane quotidiano del partito più strutturato nel territorio.
Invece no. Come più volte evidenziato da Lente Locale (e non solo con riferimento al circolo di Marina di Gioiosa) la situazione di stallo permane, e invece di migliorare lo status quo, la decisione di stabilire il tesseramento nelle due ore della domenica che precede il Santo Natale, non ha fatto altro che acuire un malcontento che, se fino ad ora è stato taciuto pubblicamente, ora diventa espresso e più che mai diretto.
«Un anno volge al termine – dichiara Cristina Commisso a Lente Locale – ma le furbizie e le piccole miserie continuano imperterrite.
Dall’assemblea di gennaio molti buoni propositi sono stati disattesi, principalmente a causa di una assenza di agibilità politica, dovuta ad uno stallo costruito ad arte da chi confonde i numeri con l’azione politica stessa.
I numeri appunto sembrano essere l’unica ossessione dell’attuale segreteria provinciale e dei suoi sedicenti rappresentanti territoriali che preferiscono una lenta guerra di logoramento ad un confronto schietto e costruttivo sul fatto e sul da farsi».
Sembra di sentire le parole dei sidernesi Paolo Fragomeni e Maria Grazia Messineo, o del Pino Mammoliti di qualche settimana fa, quando dice che «Tanti sarebbero gli argomenti da trattare, dall’analisi del voto locale delle regionali al rapporto costruttivo e critico nei confronti dell’amministrazione, argomenti diventati veri e propri tabù».
I 120 minuti di tesseramento decisi dalla federazione provinciale per domani a Marina di Gioiosa Ionica, vengono vissuti da Commisso e compagni, come niente di più che l’occasione per una conta interna da parte della corrente avversaria.
«L’attuale minoranza del circolo, – ha detto Cristina Commisso – forte del rapporto con l’attuale segreteria provinciale, ha pensato bene di interrompere ogni forma di dialogo costruttivo e di fare un’offensiva sulle tessere, sperando di ribaltare un risultato palese da mesi. Nell’epoca in cui il partito nazionale soffre una drastica riduzione di iscritti (ma vince alle urne), si vuole far passare la folle idea che a Marina di Gioiosa Jonica ci sia una pletora di persone che non vede l’ora di ricevere la tessera del Pd tra i doni di Babbo Natale. Solo così si può spiegare l’urgenza di convocare, senza alcun consulto, una giornata di tesseramento il giovedì per la domenica motivando tristemente con la scadenza del tesseramento al 31 dicembre».
L’attacco si fa ancora più duro nella misura in cui viene messa in discussione, a causa del metodo contestato, l’esigenza di procedere al tesseramento a Marina di Gioiosa.
«La domanda sorge spontanea ed è la seguente: perchè tesserarsi? Perchè prendere la tessera in un circolo mai nato, dove non si parla di politica ma di simpatie e antipatie che una parte rinfaccia all’altra come le comari di paese? Ahimè di questo si tratta. Si preferisce l’impasse, lo stallo pur di non cedere all’evidenza. Se non è paura questa di che cosa si tratta?».
Un attacco che si allarga alla segreteria provinciale definita «pienamente illegittima», quando viene citato il comma “C” dell’articolo 21 dello Statuto del Partito Democratico, che prevede, tra l’altro, l’incompatibilità tra la carica di segretario regionale e provinciale e la funzione istituzionale – tra le altre – di consigliere regionale e che imporrebbe al segretario del Pd di Reggio Calabria e provincia Seby Romeo di lasciare il proprio incarico nel partito.
Insomma, l’attacco è a 360 gradi, tanto che il gruppo che fa riferimento a Cristina Commisso ribadisce a chiare lettere che «Nel rispetto delle intelligenze, delle sensibilità e dei valori che ogni tessera rappresenta ci dissociamo da queste miserie e da queste tristi astuzie dichiarando di non prendere parte a queste pacchiane giornate di tesseramento, invocando il ritorno delle regole e disconoscendo una segreteria illegittima che già altre volte in questi mesi ha pensato che temporeggiando e facendo confusione si potesse vincere sulla ragione politica».
Insomma, nelle parole di Cristina Commisso e compagni, si trova riscontro a quanto più volte evidenziato su queste colonne, specie quando afferma che «Nonostante una guerra di lento logoramento, mirata alla contrapposizione personale piuttosto che al dissenso politico, abbiamo sempre esortato questa segreteria e chi dice di rappresentarla, a chiudere definitivamente questa fase precongressuale e rispettare cosi gli impegni presi più volte con la cittadinanza», contestando, contestualmente, la gestione fin troppo “burocratica” della federazione provinciale che «Se è vero come è vero – ribadisce Cristina Commisso – che le tessere rappresentano delle intelligenze e non dei numeri, delle risorse da valorizzare, come è possibile che la segreteria provinciale non intraprenda alcun tipo di dialogo e confronto e si limiti solo a parlare di scadenze
L’unico dialogo con questa segreteria è fatto da comunicazioni perentorie e da un continuo altalenarsi di promesse sistematicamente disattese, non a caso l’mmobilismo sotto gli occhi di tutti non può essere certamente venduto o raccontato come un successo politico di questa segreteria. Sono infatti numerosi i circoli in provincia dove si preferisce l’impasse ad arte ad una libertà di espressione non allineata».
Secondo la dirigente regionale del partito di Renzi, per la segreteria provinciale reggina « E’ meglio avere degli yesman che delle persone con le quali instaurare un duro e costruttivo confronto politico, esattamente ciò che lamentiamo e ciò che ci viene impedito».
Fin qui le dichiarazioni raccolte da Lente Locale, la cui genesi affonda le radici nelle tante promesse disattese nel corso dell’anno che volge al termine, da parte di una segreteria provinciale del partito alla quale – ed è un fatto inedito nella Locride, dopo le elezioni regionali – viene contestata anche la legittimità, stante l’incompatibilità di Seby Romeo sancita dallo statuto del partito.